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Confcommercio: consumi a gennaio -13 per cento nel confronto annuo, peggio del previsto

Scritto da Isabella Naef

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I consumi a gennaio segnano un -12,9 per cento nel confronto annuo, peggio del previsto. Gli alberghi sono a quota -70 per cento, mentre la ristorazione è al -57,4 per cento.

“L’inizio del 2021 è caratterizzato da una completa stagnazione dell’attività economica, frutto, verosimilmente, di una prosecuzione della lenta ripresa della manifattura cui fa da contraltare un peggioramento della già critica situazione dei servizi di mercato. Il risparmio involontariamente accumulatosi presso le famiglie non trova canali adeguati per concretizzarsi in maggiori consumi a causa delle perduranti restrizioni, generando una pericolosa incertezza che mette in discussione l’auspicata ripresa”, si legge in una nota di Confcommercio.

I vuoti di domanda e di produzione che si sono generati nell’ultimo anno rischiano di tradursi in un sistema produttivo decimato, soprattutto in alcuni comparti dei servizi, con riflessi anche su settori che, al momento, appaiono più in salute e più protetti, sottolinea, ancora Confcommercio.

Numeri alla mano, l’Indicatore dei consumi confcommercio segnala, anche a gennaio, un andamento negativo su base annua con una flessione del 12,9 per cento, dato in contenuto miglioramento rispetto al - 13,8 per cento di dicembre.

Il quadro generale, “su cui non bisogna dimenticare influisce il susseguirsi di aperture e chiusure con impatti diversificati sui territori, continua a essere caratterizzato da un una situazione di estrema debolezza”.

In sintesi, secondo Confcommercio l’alternanza tra diminuzioni e moderati recuperi determina di fatto una sostanziale stagnazione che porta a una stima della variazione del Prodotto interno lordo per il mese di febbraio dello 0,1 per cento in termini congiunturali, in linea con quanto rilevato a gennaio (corretto leggermente al rialzo rispetto alla precedente edizione della congiuntura). Nel confronto annuo il dato si attesta al -8,3 per cento.

In linea con questa situazione la stima, per il mese di febbraio, è di un aumento congiunturale del Pil dello 0,1 per cento al netto dei fattori stagionali, dato che porterebbe a una decrescita dell’8,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2020, confermando l’andamento stagnante già emerso a gennaio.

Foto: Pexels

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