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Istat: l’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,7 per cento

Scritto da Isabella Naef

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Secondo le stime preliminari dell'Istat nel mese di febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1 per cento su base mensile e dello 0,6 per cento su base annua (da +0,4 per cento di gennaio).

"La lieve accelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente all’ulteriore attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6,3 per cento di gennaio a -3,6 per cento) e all’inversione di tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da -0,1 per cento a +1,0 per cento). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici salgono entrambe da +0,8 per cento rispettivamente a +1,0 per cento e a +0,9 per cento.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (+1,4 per cento) e, in misura minore, dei tabacchi e dei servizi relativi ai trasporti (+0,4 per cento per entrambi). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +0,7 per cento per l’indice generale e a +0,4 per cento per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano lievemente (da +0,4 per cento a +0,3 per cento), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto invertono la tendenza (da -0,1 per cento a +0,2 per cento). Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una diminuzione su base mensile dello 0,2 per cento, a causa del protrarsi dei saldi invernali di cui l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività non tiene conto, e un aumento dell’1,0 per cento su base annua (da +0,7 per cento nel mese precedente).

La crescita tendenziale più marcata dell’Ipca rispetto a quella del Nic si deve ai prezzi di abbigliamento e calzature che su base annua aumentano del 5,8 per cento (da +5,2 per cento di gennaio) a causa del calo congiunturale (-4,8 per cento) più contenuto di quello di febbraio 2020 (-5,2 per cento), che fa sì che si rafforzi la già ampia crescita su base annua registrata a gennaio per questo raggruppamento merceologico.

"Il moderato aumento registrato dall’inflazione nel mese di febbraio, pur risultando piuttosto diffuso, solo l’alimentare, l’abbigliamento e le calzature registrano in termini mensili un segno negativo, riflette in larga parte gli incrementi dei prezzi degli energetici", ha commentato l'Ufficio studi di Confcommercio.

Il recupero dei prezzi della materia prima, in atto da alcuni mesi, ha cominciato a trasferirsi anche ai settori a valle, servizi di trasporto in primis. "L’inflazione di fondo non sembra destare preoccupazioni immediate, ma comunque raggiunge l’1 per cento, un valore che non si osservava dal 2017", ha aggiunto Confcommercio.

Foto: Pexels

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