Nice Footwear: utile netto a 1,27 milioni nell'anno fiscale
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Il mercato principale resta quello italiano che rappresenta il 60 per cento del fatturato
Il consiglio di amministrazione di Nice Footwear spa azienda attiva nello sviluppo, produzione e distribuzione di scarpe per il tempo libero e lo sport, con brand propri (Kronos) in licenza (Ellesse, Avirex e Conte of Florence) e distribuzione (G-Star Raw), nei giorni scorsi, ha esaminato e approvato il Bilancio consolidato e il progetto di Bilancio di esercizio chiusi al 30 aprile 2022.
“Il 2021-2022 è stato un anno significativo per la nostra società che ha portato a raggiungere risultati in linea con il percorso di crescita e gli obiettivi che ci siamo posti durante l’esercizio precedente. Il Gruppo cresce grazie alle risorse raccolte in fase di Ipo e i dati confermano la nostra strategia di sviluppo in virtù del consolidamento delle società acquisite nell’ultimo periodo e della crescita dei volumi di vendita. Per il futuro siamo confidenti e immaginiamo di raggiungere gli obiettivi pianificati di budget economici e finanziari previsti dal nostro piano, pur tenendo in considerazione le incertezze del periodo”, Bruno Conterno, presidente e ceo di Nice Footwear.
La controllata Nice Footwear Asia Ltd ha incrementato i ricavi di vendita da 2,0 milioni di euro dell’esercizio precedente a 3,9 milioni di euro del bilancio chiuso in data 30/04/2022.
La posizione finanziaria netta, che beneficia dei proventi della quotazione pari a 5,5 milioni, è pari a 2,73 milioni di euro (4,03 milioni di Euro al 30 aprile 2021). Il patrimonio netto è pari a 10,8 milioni di Euro (4,1 milioni di Euro al 30 aprile 2021).
La società nel corso dell’esercizio 2021-2022 ha portato avanti attività di Ricerca e sviluppo, investendo 1,26 milioni rispetto agli 0,82 milioni di euro dell’esercizio precedente. Questi investimenti hanno permesso di proporre soluzioni di calzature con caratteristiche tecnologiche avanzate e prodotti rispettosi dell’ambiente utilizzando materiali riciclabili, biologici e di origine vegetale attraverso un processo sostenibile.
Il mercato principale resta quello italiano che rappresenta circa il 60,47 per cento del totale del fatturato. La variazione si è attestata al +19,57 per cento rispetto all’anno precedente. Il secondo mercato è rappresentato dalla Svizzera pari al 21,44% e, a seguire, dalla Francia con il 12,21 per cento.