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"Azzedine Alaïa e Cristóbal Balenciaga. Scultori della forma": una mostra a Prato fino a maggio 2026

Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa dialogano con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga, in un confronto al di fuori del tempo.
Cultura
La mostra si è aperta il 25 ottobre Credits: Museo del Tessuto di Prato, ph Filippo Bardazzi
Scritto da Isabella Naef

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E' stata inaugurata il 25 ottobre e sarà aperta fino al 3 maggio 2026, presso il Museo del Tessuto di Prato, la mostra "Azzedine Alaïa e Cristóbal Balenciaga. Scultori della forma". Curata da Olivier Saillard, la mostra si avvale del patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, oltre che della partecipazione di Balenciaga Archives di Parigi, per un progetto espositivo eccezionale che giunge per la prima volta in Italia.

La Fondazione Museo del Tessuto conclude il programma del suo cinquantesimo anniversario con questa esposizione dedicata a due icone assolute della moda francese. Nata dalla collaborazione con la Fondazione Azzedine Alaïa di Parigi presieduta da Carla Sozzani, la mostra è stata pensata per gli spazi espositivi della ex fabbrica Campolmi, con un allestimento di Guicciardini & Magni Architetti in collaborazione con Arianna Sarti, responsabile esposizioni museali.

L’idea della mostra nasce presso la Fondazione Azzedine Alaïa nel 2020, da un desiderio di Hubert de Givenchy. Pochi mesi dopo la scomparsa di Azzedine Alaïa (nato a Tunisi nel 1935 e scomparso a Parigi 2017) e decenni dopo quella di Balenciaga (nato a Getaria 1895 e morto a Jávea nel 1972) Givenchy, grande ammiratore di Balenciaga e figura chiave della moda classica, confida alla Fondazione Alaïa il desiderio di riunire questi due grandi talenti, entrambi abilissimi sperimentatori di forme e volumi che hanno profondamente segnato la storia della moda.

Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa dialogano con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga

Venticinque creazioni di Azzedine Alaïa, considerato uno degli ultimi couturier, in grado di padroneggiare ogni fase di realizzazione di un capo, dalla progettazione alla confezione, dialogano con altrettanti capi di Cristóbal Balenciaga, in un confronto al di fuori del tempo.

Accanto ai capi, il Museo del Tessuto espone per la prima volta in Italia 12 disegni originali di Balenciaga datati tra il 1950 e il 1968, provenienti da Balenciaga Archives di Parigi. I disegni, alcuni dei quali riportano note tecniche per la sartoria e campioni di tessuto, sono affiancati da altrettante foto di indossato originali, testimonianze preziose e straordinarie del processo creativo dello stilista spagnolo.

La mostra è curata da Olivier Saillard Credits: Museo del Tessuto di Prato, ph. Filippo Bardazzi

Alaïa e Balenciaga presentano elementi di forte continuità: il lavoro di alta moda, l’attenzione alla perfezione sartoriale, la valorizzazione delle forme del corpo femminile. Entrambi condividono umili origini, iberiche per Balenciaga e tunisine per Alaïa, l’apprendistato nell’arte del cucito in ambito familiare, e poi anche il successo - raggiunto grazie ad una clientela influente a Parigi.

Il tessuto, si legge in una nota, è la materia creativa comune, ma mentre Balenciaga dà forma alle sue architetture con le lane, i rasi, le sete, come l’innovativo “gazar” da lui inventato nel 1958, Alaïa trasforma il tessuto a maglia fino a renderlo un segno distintivo della sua arte e utilizza la pelle per scolpire e modellare i corpi. Balenciaga preferisce chiudere l’atelier piuttosto che convertirsi al prêt-à-porter e Alaïa pone fine all’incessante rincorrersi delle collezioni, scegliendo autonomamente i momenti più opportuni per presentare il proprio lavoro.

Entrambi i couturier sono appassionati di costruzione sartoriale, sono famosi per il loro perfezionismo e per la capacità di tagliare e cucire con le proprie mani. La ricerca di Balenciaga si traduce in una perfetta eleganza formale, mentre quella di Alaïa evidenzia una sensualità precisa. Balenciaga è un grande innovatore di forme e creatore di architetture da indossare, Alaia avvolge e scolpisce il corpo come se fosse una seconda pelle.

Completano la mostra il film sulla vita e il lavoro di Azzedine Alaïa realizzato da Joe McKenna, fashion editor e stylist, e un video inedito con le presentazioni delle collezioni Haute Couture Estate 1960 e 1968 di Balenciaga, proveniente da Balenciaga Archives di Parigi.

Accanto ai capi, il Museo del Tessuto espone per la prima volta in Italia 12 disegni originali di Balenciaga Credits: Museo del Tessuto di Prato, ph Filippo Bardazzi
La mostra sarà aperta fino al 3 maggio Credits: Museo del Tessuto di Prato, ph. Filippo Bardazzi
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