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Export in flessione per la filatura

Scritto da Isabella Naef

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Fiere

Tempi duri per il settore della filatura. Per il terzo anno consecutivo, infatti, l’industria italiana della filatura (ossia la produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) ha presentato una performance complessivamente negativa in termini di turnover ed export, pur in progressiva decelerazione.

Questo il dato diffuso ieri, primo giorno di Pitti Filati, kermesse che chiuderà domani alla Fortezza da Basso di Firenze.

Secondo le elaborazioni preliminari effettuate da Sistema moda Italia, nel 2014 il calo medio di fatturato dovrebbe risultare pari al -2,2 percento, con un turnover complessivo di poco superiore ai 2,9 miliardi di euro.

Sulla dinamica di comparto incide soprattutto il risultato accusato dalla filatura laniera. La filatura cotoniera e liniera, invece, grazie a un discreto dato conseguito sia sul fronte estero sia in Italia, presenterebbero già un’inversione di tendenza anche in termini di fatturato totale.

Pitti Filati è in scena fino al 30 gennaio a Firenze

Stando ai dati di Smi, il valore della produzione italiana dovrebbe evidenziare un ridimensionamento del ritmo di caduta, archiviando un -2,8 percento.

L'export, nel corso del 2014, ha fatto registrare una flessione del' 1,9 percento. Il fatturato estero settoriale dovrebbe portarsi sugli 880 milioni di euro.

Parallelamente l’import, analogamente a quanto sperimentato dal complesso della filiera tessile-moda, ha segnato già nel corso del 2014 un’inversione di tendenza, corrispondente (almeno) al +0,7 percento, ha sottolineato Smi.

Il saldo commerciale della filatura si è confermato positivo, scendendo però sui 45 milioni di euro, ha rilevato Smi.

Pitti Filati