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Tra resilienza e creatività: una 'passeggiata' con Sofie Dolva, direttrice di Ciff

Scritto da Ole Spötter

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Fiere|Intervista ceo
Sofie Dolva Credits: Ciff

Con il tema principale "Walk in the park" (Passeggiata nel parco), la 65esima edizione di Ciff, Copenhagen international fashion fair, in scena da martedì 5 a giovedì 7 agosto, lancia un segnale consapevole del fatto che il settore "può adattarsi e svilupparsi anche in tempi difficili", spiega Sofie Dolva. Per la direttrice della fiera, la moda più consapevole e senza tempo è al centro dell'attenzione.

Circa 1.200 espositori e 18.300 visitatori hanno utilizzato la piattaforma di Copenaghen a gennaio, con un leggero aumento rispetto all'edizione precedente di Ciff, a dimostrazione della continua rilevanza della fiera come hub nordico per il business e l'ispirazione.

Per la 65a edizione, Ciff invita a una passeggiata nel parco. Cosa c'è dietro questo concept?

"Walk in the park" riflette il desiderio di tornare alla semplicità, alla natura e allo stile senza tempo. Dopo anni di turbolenze nel settore, volevamo creare uno spazio radicato, stimolante e rilevante.

Il concept deve essere inteso sia letteralmente, sia simbolicamente: un approccio più lento e consapevole alla moda e al business, in cui i visitatori possono scoprire i brand in un'atmosfera fresca e accogliente. Si tratta di creare momenti ispiratori e allo stesso tempo riportare in primo piano i valori fondamentali della creatività e della comunità.

Come immagina il suo look perfetto per una passeggiata nel parco?

Personalmente, sceglierei qualcosa di rilassato ma ben fatto. Linee pulite combinate con materiali naturali, scarpe comode e magari un piccolo tocco di colore o un dettaglio che esprima personalità. Qualcosa che unisca funzionalità ed eleganza disinvolta, lo stesso equilibrio che perseguiamo a Ciff.

Il papavero appare in questa edizione come simbolo di "resilienza, ribellione e rinnovamento". Cosa significa questo per lei come organizzatrice di fiere in un momento in cui il sentiment globale dei consumatori è depresso?

Ha un profondo significato per noi. Il papavero simboleggia il fatto che il settore può adattarsi e svilupparsi anche in tempi difficili. Come organizzatori di fiere, ci consideriamo promotori di questo rinnovamento e offriamo uno spazio in cui la resilienza viene celebrata e la creatività prospera. Ciff non riguarda solo la conclusione di affari, ma anche la promozione dell'ottimismo e del dinamismo in un settore che si reinventa costantemente.

Come giudica la situazione del settore moda danese?

La moda danese continua a essere straordinariamente forte e innovativa. Nonostante la pressione economica, i brand danesi continuano a essere leader in termini di sostenibilità, artigianalità e design moderno. C'è anche una apertura alla collaborazione e all'innovazione intersettoriale. Notiamo che i brand stanno affinando le loro strategie di storytelling, diventando più agili e rimanendo vicini alle loro community. Tutti questi fattori aiutano il settore a superare anche i periodi più difficili.

Ha notato cambiamenti nel comportamento di consumo dei danesi?

Decisamente. I consumatori danesi stanno diventando sempre più selettivi. C'è una chiara tendenza verso prodotti meno numerosi ma migliori, con un valore duraturo. Notiamo anche una crescente domanda di trasparenza e autenticità.

Come reagiscono i brand?

I brand reagiscono ponendo maggiore enfasi sulla produzione responsabile, sul design senza tempo e sul contatto diretto con i clienti. Si tratta meno di continue novità e più di collezioni orientate a uno scopo.

In che misura la situazione macroeconomica generale influisce sulla fiera?

Naturalmente, le condizioni macroeconomiche hanno sempre una certa influenza. Tuttavia, abbiamo anche notato che, in tempi difficili, il bisogno di incontri di settore di alta qualità come Ciff in realtà aumenta. I brand vogliono incontrare direttamente i buyer, rafforzare le relazioni ed esplorare nuove opportunità. Sebbene i budget siano pianificati con maggiore cautela, registriamo un costante interesse e un impegno positivo intorno a Ciff, poiché ci concentriamo sulla cura del valore aggiunto.

Gli espositori condividono le loro preoccupazioni con lei?

Manteniamo un dialogo aperto e continuo con i nostri espositori.

Quali argomenti vengono affrontati?

Per molti, l'efficienza dei costi è attualmente in primo piano, cosa che comprendiamo appieno. Per questo motivo, rivediamo costantemente le nostre offerte, apportando modifiche laddove possibile e assicurandoci che i brand percepiscano un elevato valore aggiunto dalla loro partecipazione. L'obiettivo è sempre quello di creare un equilibrio tra accessibilità economica e un'esperienza efficace e di alta qualità.

Quali modifiche apporterete per questa edizione?

Questa edizione si concentra ancora di più sulla cura, con aree perfezionate e storytelling. Stiamo migliorando il flusso della fiera e integrando moda, lifestyle e talenti emergenti in modo più fluido.

Abbiamo anche ulteriormente sviluppato le nostre iniziative speciali, tra cui conversazioni più intime, sessioni di networking e aree curate che promuovono lo scambio sia commerciale che creativo. L'esperienza complessiva sarà più coerente e stimolante.

A gennaio, nell'ambito del concept Neudeutsch, sono stati presentati anche brand di "home and living". Questo segmento farà parte della fiera anche senza lo showcase?

Sì, il segmento home & living rimane una parte importante di Ciff, ma sarà integrato nella fiera in modo più organico e non presentato separatamente. Crediamo che moda, design e lifestyle si stiano fondendo sempre di più e vogliamo riflettere questo nell'esperienza dei visitatori. I buyer sono alla ricerca di concept olistici e questa integrazione li supporta.

Per la prima volta, lei è anche promotrice del programma NewTalent della Copenhagen fashion week, che sostiene i brand emergenti anche oltre la durata della fiera. Ci racconti di più su questo programma di supporto a lungo termine.

Il nostro impegno in NewTalent fa parte di un impegno più ampio per promuovere la prossima generazione di designer. Non solo offriamo una piattaforma durante Ciff, ma supportiamo questi brand durante tutto l'anno attraverso mentoring, presenza internazionale e opportunità di sviluppo del business. L'obiettivo è aiutare i brand emergenti a costruire aziende sostenibili con un potenziale globale.

Questo passo avvicina ulteriormente la fiera e la fashion week. In futuro, il Ciff potrebbe anche organizzare sfilate e presentazioni di moda proprie?

Vediamo il punto di forza di Ciff nella creazione di esperienze immersive per i brand, non nella replica delle sfilate della fashion week. Tuttavia, stiamo ampliando le iniziative creative, le presentazioni pop-up e i formati di storytelling curati. Siamo sempre aperti a far evolvere il format, ma il nostro obiettivo principale rimane quello di creare una solida piattaforma business to business che completi la Copenhagen fashion week, anziché competere con essa.

Con Diesel come ospite speciale, questa volta i riflettori sono puntati su un grande brand italiano. In quali paesi espositori avete registrato una crescita?

Abbiamo registrato una crescita incoraggiante in particolare da Italia, Francia e Germania. C'è stato anche un rinnovato interesse dal Regno Unito e un'entusiasmante dinamica da parte dei brand scandinavi, compresi i designer nordici emergenti. La portata internazionale sta crescendo di nuovo, riflettendo la crescente fiducia in Ciff come importante hub per il Nord Europa.

Questo si riflette anche nel numero di visitatori della scorsa stagione?

Sì, nella scorsa stagione abbiamo avuto una forte partecipazione internazionale, con più buyer provenienti da tutta Europa e oltre. La combinazione di Ciff e Copenhagen fashion week continua ad attrarre visitatori importanti che cercano sia opportunità di business che ispirazione creativa.

CIFF 63: Buyer per regione:

  • Nordics: 58,6 percento
  • Germania, Austria, Svizzera: 17,5 percento
  • Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo: 4,9 percento
  • Europa Meridionale: 4,5 percento
  • Regno Unito e Irlanda: 4,9 percento
  • Stati Uniti, Canada: 1,2 percento
  • Asia: 1,4 percento

Parte del rinnovamento è anche il rilancio del concept Kids. Cosa cambia per il segmento della moda bambino?

Il segmento della moda bambino viene rinnovato con una maggiore attenzione alla qualità, alla sostenibilità e all'integrazione dello stile di vita. Ci stiamo allontanando dalla segmentazione tradizionale e presenteremo la moda bambino insieme ad altre categorie lifestyle rilevanti, rendendola accessibile a una gamma più ampia di buyer. L'obiettivo è modernizzare la categoria, mettere in evidenza i brand di spicco e garantire che sia pienamente integrata nell'esperienza complessiva di Ciff.

Questa intervista è stata condotta per iscritto e tradotta dall'inglese.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.

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