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Alibaba e Kering insieme contro la contraffazione

Scritto da Isabella Naef

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Alla fine, dopo oltre due anni di lavoro spesi per cercare di rifarsi la reputazione, rovinata dalle molte accuse di contraffazione, il gigante dell'ecommerce cinese sembra essere giunto all'agognato traguardo. E' così che Alibaba Group ha siglato un accordo con il big del lusso Kering. I due hanno deciso di cooperare per la protezione della proprietà intellettuale e per decidere azioni comuni in questo senso, sia online, sia offline, contro chiunque metta a repentaglio l'integrità e l'autencità dei marchi e comprometta la consumer experience dei clienti.

Kering ha accettato di ritirare le accuse contro Alibaba e Alipay (filiale di Ant Financial)

Nel dettaglio, l'accordo è stato siglato da Kering, Alibaba Group e da Ant Financial Services. Il colosso del lusso parigino ha accettato di ritirare le accuse contro Alibaba e Alipay (filiale di Ant Financial), presentate al tribunale di New York nel 2014.

I due big dell'ecommerce hanno deciso di dare vita a una vera propria task force per proteggere la proprietà intellettuale dei marchi e di perseguire i trasgressori anche grazie agli strumenti tecnologicamente avanzati di Alibaba.

Kering ha in pancia i marchi Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Alexander McQueen, Balenciaga, Brioni, Christopher Kane, McQ, Stella McCartney, Tomas Maier, Boucheron, Dodo, Girard-Perregaux, Pomellato, Qeelin e Ulysse Nardin. Fanno parte della divisione sport e lifestyle le etichette Puma, Volcom e Cobra.

Nel gennaio del 2017 gli Stati Uniti ha “iscritto nuovamente” una divisione del gigante dell’ecommerce cinese nella lista nera della contraffazione. Nel dettaglio, l’ufficio United States Trade Representative (Ustr), che aveva rimosso Alibaba dalla black list un anno prima, ha iscritto la piattaforma online Taobao (che fa capo ad Alibaba) nella lista, sottolineando che l’azienda non ha fatto abbastanza per combattere la vendita di prodotti falsi.

Foto: Alibaba Group

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