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Fashion Technology Accelerator: come rendere la moda un processo circolare

Scritto da Isabella Naef

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Moda

La moda, o almeno parte dei marchi che operano in questo settore, accetta la sfida della sostenibilità, intesa come ripensamento dell'intero ciclo produttivo e strategia di approvvigionamento. Certo, la strada da percorrere è ancora lunga ma, accanto a chi, inutile negarlo, fa della sostenibilità e del green un tema di marketing, le aziende che si stanno rimboccando le maniche su questo fronte non mancano. Questo quanto è emerso ieri, a Milano, nel corso dell'appuntamento annuale organizzato da Fashion technology accelerator, presso la sede di Boston consulting group a Milano.

Presentato un manifesto sulla sostenibilità messo a punto da un gruppo di studenti formati sulla moda sostenibile

“Ripensare la sostenibilità nel fashion” è stato il tema principale dell’evento di ieri. Due attori fondamentali che fungono da volano a tutte le pratiche virtuose messe in atto dalle etichette della moda, oltre ovviamente alle condizioni del pianeta, sono i consumatori, sempre più attenti a ciò che c’è “dietro il brand”, e i giovani talenti che desiderano lavorare nel fashion ma che hanno sviluppato una sensibilità nei confronti dell'ambiente molto forte e imprescindibile.

Ciò detto, convertire i processi industriali richiede tempo e investimenti: la tecnologia è una chiave per riuscire efficacemente a percorrere questa strada.

In pole position su questo fronte ci sono gruppi come Vf Corporation che attraverso la testimonianza del brand The North Face ha raccontato come per l'azienda sia importante far sentire la propria voce e opinione anche a livello politico al fine di guidare un cambiamento che deve avvenire oggi.

L'etailer tedesco Zalando ha posto l’accento sulla necessità di far interagire innovatori digitali con il mondo moda, questo supportando anche startup innovative che riescono a introdurre soluzioni tecnologiche capaci di rendere le supply chain trasparenti.

La piattaforma C.l.a.s.s, attiva fin dal 2007, partner tecnico dell’evento, ha condiviso il percorso di integrazione della sostenibilità all’interno di un approccio di economia circolare nella moda sia dal punto di vista “strategico“ che attraverso case history inerenti alla supply chain: dalla smart innovation per le materie per arrivare ai brand e alla comunicazione.

Il tema di come rendere la moda un processo circolare, è stato presentato da Ovs, azienda promotrice del “Circularity Ideathon”. L’Ideathon è una business challenge che si è tenuta mercoledì 6 marzo, a Milano e al cui interno 25 studenti universitari hanno risposto alle sfide per una moda circolare attraverso gli occhi dei millennial. I risultati del challenge sono stati raccolti in un manifesto.

"Il pianeta su cui viviamo è un sistema chiuso per materia e aperto per energia. Dobbiamo quindi considerare che tutto quello che produciamo rimane al suo interno come se fossimo chiusi in un’astronave. Anche l'abbigliamento.", ha affermato Simone Colombo, head of corporate sustainability di Ovs.

"La sfida che Ovs ha abbracciato in questo ambito è quella di farsi guidare da un nuovo concetto di produzione e consumo, contribuendo al passaggio da un modello lineare a uno circolare, in cui ogni elemento ha una nuova vita, e si può rigenerare", ha aggiunto Colombo.

"Convertire i processi di un’azienda verso la sostenibilità non è qualcosa che si può fare dall’oggi al domani. In questo momento però rispetto a qualche tempo fa c’è una concreta attenzione da parte di alcuni leader su questo tema a valutare con serietà e determinazione i passi da seguire per raggiungere l’obiettivo di azienda sostenibile. Siamo entusiasti di aver portato oggi molti di questi leader nel settore moda a presentare le loro iniziative avviate a oggi e i piani per il futuro", ha sottolineato, chiudendo l'evento, Giusy Cannone, ceo di Fta, hub di innovazione, operante a livello internazionale, con sedi a Milano, Seoul e Silicon Valley.

"Fta lavora con corporate e brand che vogliono affrontare questo percorso anche attraverso l’interazione startup con soluzioni innovative in questo campo", ha detto Cannone.

Sempre ieri è stato presentato un manifesto sulla sostenibilità messo a punto da un gruppo di studenti formati sulla moda sostenibile e selezionati dalle università milanesi: Milano Fashion Institute, Università Bocconi, Università Cattolica, Politecnico di Milano.

I ragazzi hanno presentato un “Circularity manifesto”.

“Le nuove generazioni rappresentano una fonte ricchissima di idee per accelerare il cambiamento verso una moda più sostenibile, I millennial hanno voglia di essere parte del cambiamento: dare voce al loro circularity manifesto è l’obiettivo dell’ideathon ela speranza è che tutti gli stakeholder coinvolti, start-up, aziende mainstream, università, press e media, traducano le loro affermazioni in azioni concrete”, ha sottolineato Francesca Romana Rinaldi, ideatrice dell’iniziativa.

Foto: Fta ufficio stampa
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