Mei.com punta sempre più sui marchi italiani
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Mei.com, etailer che fa capo al gigante dell'ecommerce cinese Alibaba, punta sempre di più sulla moda italiana. Come è stato raccontato dal management ieri, durante una conferenza stampa a Milano, il portale, che già vende abbigliamento di marchi come Armani, Dolce&Gabbana, Versace, Ferragamo e Tod's intende investire sempre più sui marchi premium e lusso del made in Italy.
L'obiettivo, infatti, è andare incontro all'allargamento della classe media cinese e alle sue mutate preferenze. Secondo uno studio commissionato dal sito internet, se entro il 2020 i 360 milioni di consumatori benestanti locali raddoppieranno rispetto a oggi, allo stesso tempo saranno meno "onnivori" (dal 32 percento del 2013 alla previsione del 18 percento nel 2020) e sempre più esigenti.
Il 30 percento del consumo del lusso mondiale è già cinese
Numeri alla mano, in Cina si prevede un raddoppio della classe media tra il 2015 e il 2020 (a oggi 360 milioni), di cui il 60 percento in città. Il 30 percento del consumo del lusso mondiale è già cinese, e l’8 percento dei beni di lusso sono già comprati online. "Il digitale può quindi diventare punto di incontro perfetto tra i desideri di acquisto di un numero così alto di consumatori e lo stile, la creatività e l’abilità sartoriale e artigiana italiana, disintermediando l’acquisto, riducendo il peso della burocrazia e i tempi di accesso al mercato", ha spiegato Jessica Liu, presidente di Tmall – marketplace business to consumer del Gruppo Alibaba rivolto ai consumatori cinesi.
All'incontro di ieri hanno partecipato più di 20 manager tra le più importanti aziende della moda, tra cui Valentino, Bottega Veneta, Giorgio Armani, Stella McCartney, Moncler, Roberto Cavalli. Ad aprire i lavori l’executive director Europe di Mei.com Mattia Mor, il co-fondatore e chairman di Mei.com Thibault Villet.
“Mei.com continuerà a servire la clientela cinese di beni di lusso, in rapida ascesa, ispirando e soddisfando le loro esigenze, sempre più sofisticate attraverso diversi modelli di business, rafforzando la loro fedeltà attraverso il costante miglioramento della loro shopping experience. Mei.com continuerà a mettere in contatto i nostri clienti e aziende partner, rafforzando la nostra proposta commerciale con sempre maggiore attenzione a prodotti “in season”, nuovi talenti emergenti e un assortimento sempre più completo e in linea con i trend del momento", ha sottolineato Villet.
Secondo lo studio di Bain&Company per Mei.com “Cina e consumatori cinesi nel mercato globale del lusso”, presentato ieri, il mercato globale dei beni personali di lusso vale 249 miliardi di euro nel 2016, di cui la Cina rappresenta il 7 percento, ma i cinesi rappresentano invece ben il 30 percento del totale. La Cina è da diversi anni focus importante per i brand del lusso, ma recentemente sta mostrando un nuovo e più maturo dinamismo proprio a causa dell’approccio diverso da parte della nuova classe media cinese e del Governo cinese, che sta incoraggiando attivamente il consumo “domestico”.
Questi fattori, insieme alla progressiva riduzione dei differenziali di prezzo rispetto all’Europa, stanno facendo sì che la classe media cinese sembri essere sempre più propensa a viaggiare meno all’estero per fare shopping e a consumare di più all’interno del Paese. Dal 2009 la Cina è stata un Paese chiave per l’espansione dei brand internazionali, e i consumatori cinesi hanno rappresentato l’unica spinta per la crescita del mercato globale del lusso, controbilanciando il rallentamento del consumo dei consumatori più maturi europei e americani che avrebbe altrimenti portato a una contrazione del mercato tra il 2012 e il 2016. La riduzione della spesa complessiva dei consumatori cinesi nel 2016 ha portato alla stagnazione del mercato globale, ma il rilancio è in corso nel 2017 con un consumo locale più sano che sta fornendo nuovo impulso anche al mercato cinese.
Negli ultimi anni il consumatore cinese sta attraversando un processo di maturazione, che si sta volgendo verso acquisti più consapevoli e meno entusiastici, con attenzione via via crescente per il prodotto e lo stile e meno per il “logo” e maggiore richiesta per un alto rapporto qualità-prezzo. L’attenzione al “logo” è infatti in decrescita ma resta visibile (35 percento circa dei consumatori), ma la maggior parte dei consumatori cinesi (91 percento) si dichiarano più propensi all’acquisto, nei prossimi tre anni, di beni di lusso con elementi di design, più ricercati e l’82 percento si dichiara “interessato” o “fortemente interessato” all’acquisto, nei prossimi tre anni, di nuovi marchi del lusso emergenti.
Foto: Mei press office