Mfw: spazio al lusso non ostentato di Daniela Gregis, alla creatività di Renè, ai nuovi capitoli di Versace e Bottega Veneta
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In una fashion week milanese che è stata sicuramente più glamour del solito, complice la parata di star approdata in città per rendere omaggio ai 50 anni della maison Armani, da Richard Gere a Lauren Hutton, passando per Glenn Close e Cate Blanchett, e la presenza di Stanley Tucci e Meryl Streep (nelle vesti di Miranda Presley) alla sfilata di Dolce & Gabbana, per il seguito de Il Diavolo veste Prada, a catturare l'attenzione sono stati gli abiti dei marchi che hanno prediletto un approccio più centrato sul prodotto e su coloro che lo indosseranno.
La stilista bergamasca Daniela Gregis, per esempio, ha deciso di giocare con le sovrapposizioni, con abiti colorati e croccanti, sotto a pullover colorati come quadri dadaisti, long dress a stampe coperti da abiti impalpabili e trasparenti. Hanno dominato i tessuti naturali, lini e cotoni stropicciati ad arte e sovrapposti a strati, in abbinamenti di colori insoliti, come rosso, rosa ed ecru. Borse a sacca di tessuto sulle spalle. Le modelle che hanno sfilato in passerella, nelle atmosfere ricercate ma non sfarzose di Villa Mirabello, a Milano, portano turbanti che danno un'aria da giramondo e ballerine in velluto spaiate, oppure zoccoli in legno.
Il gioco delle sovrapposizioni colorate di Daniela Gregis
Un inno alla quotidianità, alla ricercatezza della semplicità, come rifugio in tempi complicati come quelli che il mondo sta attraversando. In passerella anche una sorridente Benedetta Barzini, modella acclamata negli anni '70, volto interessante nella maturità dei suoi anni.
Si sono fatti notare anche i talenti selezionati da Simona Severini, general manager di White Milano, per le secret rooms del salone di zona Tortona, che ha chiuso i battenti domenica, a Milano. Clara Pinto, studio di moda con sede a Londra, si occupa di innovazione tessile attraverso la lana. Fondato nel 2019, il marchio si è affermato come una voce distintiva nel panorama della moda globale per il suo approccio scultoreo e basato sui materiali, ridefinendo il modo in cui la lana viene utilizzata nel design contemporaneo.
La sua firma risiede nel feltro nuno, una tecnica che lega la lana al tessuto, consentendo una struttura scultorea e movimento. Clara Pinto, di origini argentine, collabora con specialisti della lana e ricercatori di biomateriali in Argentina e, attraverso residenze e lavoro sul campo, ha studiato diverse razze di pecore per comprendere le sfumature comportamentali della lana. Il suo lavoro include feltro 3D, drappeggi strutturali e volumi bio-supportati che sfidano le applicazioni tradizionali della fibra. Vestiti lunghi drappeggiati e sciarpe ondulate nelle nuance del rosa prendono forma da queste tecniche di lavorazione innovative.
E' felice di essere stato selezionato per il secondo anno consecutivo per esporre al White, il designer danese Jens Skov Østergaard, direttore creativo di Renè. In collezione tailleur color pesca genderless e agli abiti con giacche a Kimono di ispirazione giapponese, lino e cotone sono i materiali privilegiati. Il brand esplora come i vestiti interagiscono con il movimento e la postura, adattandosi a diverse fisicità", ha spiegato, a FashionUnited, il fondatore Østergaard.
Il marchio, nato nel 2021, ha sede a Copenhagen e punta su qualità e l'artigianalità, unendo la sartoria tradizionale con una prospettiva contemporanea e senza genere.
Tornando alle passerelle, in totale sono state 54 le sfilate fisiche della settimana della moda milanese, Max Mara si è fatta notare per le sue silhouette pulite e dinamiche dialogano inaspettatamente con dettagli stravaganti. Su un trench impeccabile, per esempio, un decoro sulle spalle ricorda le foglie di un acanto dorato o il piumaggio di un uccello fantastico.
Le uniformi di Prada, la libertà di Versace, l'artigianalità di Bottega Veneta e la couture di Luisa Beccaria
Prada è andato oltre le linee pulite e ha portato in passerella camicie in stile militare e uniformi. I co-direttori creativi Miuccia Prada e Raf Simons sono tornati ancora una volta su questo tema con l'obiettivo di decostruire gli abiti tradizionali.
Simons ha spiegato che la collezione era una "ricomposizione" di abiti destinata far sentire più liberi coloro che li indossano.
La stilista inglese Louise Trotter, che ha debuttato durante la fashion week milanese nel suo nuovo ruolo di direttrice creativa di Bottega Veneta, ha investito molto sull’artigianalità e sull’eccellenza del made in Italy dando freschezza al concetto di "intrecciato", la lavorazione originale della maison veneta. Una lavorazione evidente sulle borse che si fa dettaglio sui rever dei cappotti e delle giacche.
Ruota attorno al concetto di libertà la collezione per la primavera estate 26 disegnata da Dario Vitale per Versace. Lo stilista non è caduto nel tranello di rievocare in ogni look la storia del marchio fondato da Gianni Versace. Qualche citazione qua e la, ma anche molta linfa vitale nuova che si declina in proposte che strizzano l'occhio allo street style, in pezzi in denim a righe, in pelle rattoppata, in stampe dai colori squillanti. Il risultato è una collezione confusamente libera, contemporanea e disinibita per il marchio che oggi è di proprietà del Gruppo Prada.
Dalla libertà alla rinascita che ha ispirato la nuova collezione di Luisa Beccaria. Delicata, poetica e luminosa, la collezione racconta l’appartenenza a un mondo di visioni sartoriali e bellezza: un atelier che dà forma a femminilità, luce e rinascita in ogni creazione. La palette va dal celeste fino al pervinca, rosa velato, il verde dell’erba appena spuntata, giallo sole e bianco puro, l’acqua di una rada mediterranea, con tocchi di cielo notturno. Cromie che evocano la gioia di un giardino d’estate, immagine di un’anima leggera, che sa ancora giocare e guardarsi con frivola ironia.
I tessuti incarnano il savoir-faire tipico della couture che da sempre definisce questo marchio: chiné leggero, tulle impalpabili, organze eteree e tweed intrecciati e sfrangiati, accanto ai più materici moiré (dai riflessi cangianti a mimare l’acqua) e broccato ton sur ton, solenne e disinvolto al contempo. I capi giocano con le trasparenze dei tailleur e dei completi corsetto indossati su ampie sottane. Il pantalone capri con volute di fiori e rami si accompagna al top asimmetrico guarnito da rouche Lo chemisier è striped operato con colletto over o full-printed con manica a tre quarti, sempre stretto in vita con un fiocco.
La stampe sono protagoniste: raccontano una natura fra reale e astratto, con fiori e ramage talora esili e definiti, altre volte densi e avvolgenti come una tela pittorica. Per la sera la stilista ha pensato a intarsi e silhouette fluttuanti. L’abito midi accenna con morbidezza la forma a sirena e il tulle ricamato lascia intravedere lampi di paillettes; il long dress bianco come il gelsomino dalle forme scivolate si intaglia con fiori che assecondano la generosa scollatura a V, appena coperta dalla blusa più strutturata.
Oscilla tra rigore e gentilezza, invece, la nuova collezione di Hui Milano. Battezzata “The song of silver”, la linea trae ispirazione dalla cultura dei gioielli d’argento Miao, patrimonio immateriale cinese, reinterpretata attraverso un linguaggio di design minimale e internazionale. Argenti battuti, campanelli e pendenti si fondono con sete riciclate, denim vegetale, cotoni biologici e tulle. I dettagli dei capi raccontano un dialogo costante tra rigore e leggerezza: gonne stratificate, cinture ampie e ricami in filo d’argento evocano le antiche cerimonie, ma si adattano al presente con naturalezza e contemporaneità.
Per Luisa Spagnoli, invece, la collezione donna per la primavera estate 26 è un pretesto per tornare all'essenzialità, non solo negli abiti. La moda come respiro del presente. Corallo, limone, sabbia, acqua, rosa e pervinca si combinano con nuance più profonde e materiche, cacao e bronzo. I contrasti grafici di bianco e nero creano ritmo e struttura, come l’ossatura della collezione, mentre cromie evanescenti completano la palette con un tocco etereo e ne rappresentano il battito del cuore.
La scelta dei materiali è orientata alla leggerezza materica, dove il classico si rinnova attraverso la purezza dei materiali. Così lino, cotone, garza, georgette e organza di seta costruiscono volumi impalpabili e dinamici, arricchiti da dettagli sartoriali esaltati anche da plissé, balze e nervature. Le lavorazioni sottolineano la qualità artigianale e I' attenzione al dettaglio. Le cuciture invisibili permettono al lino di cadere perfettamente, i pannelli sagomati che seguono le curve naturali senza costringerle, le pince posizionate con precisione millimetrica per esaltare la vita senza segnarla.
Natura e ritorno all'essenziale per Coccinelle e Kiton
Tra i marchi che hanno puntato a un ritorno all'essenziale e, soprattutto alla natura, figura Coccinelle che, nel corso di una presentazione all'Acquario Civico di Milano, ha mostrato la nuova collezione primavera estate 26 “Her deepness” ispirata al tema delle donne Ama, una millenaria comunità di donne di origine giapponese, definite “donne del mare”.
La nuova collezione vede protagoniste borse e accessori che fondono funzionalità a una modernità sofisticata tramite materiali e texture che rimandano a elementi marini e palette cromatiche ricercate e che si intrecciano a forme organiche, pensate per una donna contemporanea, consapevole e in costante evoluzione.
Il brand Kiton ha privilegiato il tema del ritmo del tempo, poichè vivere al proprio ritmo è un atto di eleganza e consapevolezza. La collezione nasce da questa filosofia: via libera, quindi, a cashmere leggero, sete fluide, mischie raffinate con lino e cotone, capaci di esaltare una femminilità classica e naturale.. Giubbini più sportivi, cappotti leggeri e tailleur sartoriali si intrecciano ad abiti fluidi, dando vita a un guardaroba versatile, capace di accompagnare ogni momento della giornata: dal lavoro agli eventi sociali, dal tempo libero alla vita privata.
Le silhouette privilegiano geometrie minimali e volumi rilassati, linee pulite che trasmettono calma e sicurezza. La palette cromatica, dal verde intenso all’acqua, dai toni ruggine al rosa pesca delicato, evoca atmosfere e stati d’animo diversi, scandendo con armonia i molteplici scenari della giornata. Anche i contrasti, quando presenti, rivelano sempre una raffinata coerenza visiva, illuminando ogni look con profondità e misura.
La novità della stagione sono i ricami, realizzati su tessuti pretagliati in India, secondo una tradizione millenaria e diversificata che trasforma il tessuto in arte, e rifiniti in Italia. Micro frange in pelle vegana, intarsi e lavorazioni crochet eseguiti su telai italiani completano l’offerta.
Tra gli accessori, la borsa bauletto Kiss Me, icona del brand, si reinventa in proporzioni ridotte e materiali pregiati, dalla nappa light al camoscio, fino a versioni più morbide dalla costruzione a sacca. Con la sua curva superiore che richiama un sorriso, diventa un gesto poetico e funzionale, arricchito da contrasti cromatici studiati per aggiungere profondità e carattere. Anche calzature e accessori in lino, crochet ed ecopelle riprendono i codici stilistici della collezione, creando un sistema armonico di forme, materiali e colori.
Le borse l'hanno fatta da padrone in questa fashion week: il marchio di origini scozzesi, ma ora interamente italiano (dal 2015 la proprietà è dalla famiglia Gatto con la società con la società Corso Italia) noto per i pullover in cashmere, ha presentato White Milano, il progetto Kate. Kate, il cui nome si ispira, come per le altre borse del marchio, alle donne della famiglia reale, viene proposta nelle sue varianti più iconiche in nappa (marrone, conchiglia, nero) e arricchita da una nuova versione più compatta, pensata per chi cerca leggerezza e versatilità senza rinunciare al carattere. La collezione si espande inoltre in una sorprendente palette materica estiva: tela, rafia, suede trapuntata, pelle stampa coccodrillo, saffiano ricamato a rombo, pitone e nylon trapuntato. Nei negozi fisici, sarà acquistabile da novembre 2025 in tutte le nuove versioni, con prezzo retail Italia di 990 euro per la versione large e 790 euro per la versione medium.
Il percorso cromatico di Fratelli Rossetti e i materiali pregiati di Santoni
Accanto alle borse, anche le etichette italiane di scarpe hanno presentato le nuove collezioni durante la fashion week. Fratelli Rossetti ha presentato la collezione primavera estate 2026 con un evento dal titolo “La cremeria”, un omaggio all’estate italiana.
Per l’occasione, lo showroom di piazza San Carlo si è trasformato in una gelateria immersiva, invitando gli ospiti a “gustare” la collezione attraverso un percorso cromatico che richiamava i sapori e i colori della tradizione. Ogni gruppo di calzature è ispirato a un gusto differente, dando vita a un’esplosione di colore e suggestione: nocciola, vaniglia, fiordilatte, cioccolato, stracciatella, fondente, fragola e frutti di bosco. Otto gusti che richiamano non soltanto le tonalità della collezione, ma che trasmettono anche i principali valori del brand come l’artigianalità e il made in Italy.
Protagonista indiscusso della linea è l’iconico Brera, riproposto in un’inedita versione ballerina e in un nuovo modello pantofola, dal design raffinato e senza tempo, caratterizzato da morbidezza e flessibilità.
Le lavorazioni simbolo del brand si rinnovano con nuove interpretazioni: gli intrecci, segno distintivo di Fratelli Rossetti, si arricchiscono di fili dorati che donano luce e preziosità. Tra le novità di stagione spicca l’introduzione delle paillettes in pelle, applicate con tecnica a infilatura, che esaltano mocassini, sandali con tacco e infradito.
Prosegue anche la ricerca sul ricamo, ormai elemento consolidato delle collezioni, che quest’anno si declina in un motivo “effetto scrigno” e nella scritta Brera, realizzata con un effetto mirror. Accanto al modello iconico, trova spazio anche un nuovo sandalo con tacco, sintesi di femminilità ed eleganza.
A completare la proposta, il tema Black and white, interpretato attraverso il motivo stracciatella, dove il gioco dei contrasti si sposa con l’eleganza di linee senza tempo.
Interessante anche il progetto del marchio Santoni che ha presentato Forms and matter, un atlante Santoni concepito come un'indagine sui materiali pregiati e sulla poesia del tatto, che si sviluppa attraverso un vocabolario di texture, colori e gesti. In questa stagione, il dialogo viene interpretato attraverso la lente dell'artista Lorenzo Vitturi, che porta nella collezione la sua visione del colore, della luce e della materialità.
L'export della moda italiana
A bocce ferme, chiusa la presentazione delle sfilate e delle collezioni, bisogna vedere se la sinergia messa in campo dagli attori del sistema, oltre alle collezioni e allo sforzo dei marchi per avvicinarsi al consumatore e proporre un'offerta in sintonia con le mutate esigenze del mercato, funzionerà.
Guardando ai numeri della moda italiana, il comparto fashion rappresenta una colonna portante dell’economia nazionale con un export pari a 83,3 miliardi di euro pari a oltre il 10% del totale delle esportazioni italiane che rappresentano a loro volta il 30% del Pil nazionale. "Dal 2019 al 2024 il settore ha registrato una crescita significativa del 30%. Crescita che ha rallentato nell’ultimo anno (2024 su 2023) fermandosi al 2%. I primi cinque mesi del 2025 mostrano una flessione del 5,5% sullo stesso periodo dello scorso non compensata dai dati di giugno. Questi numeri delineano una situazione di luci e ombre, con aziende che performano positivamente e altre che affrontano delle difficoltà come dimostrato dal ricorso allo strumento della cassa integrazione", ha sottolineato, prima dell'avvio della fashion week, Matteo Zoppas, presidente di Ice Agenzia.
"Numerosi e importanti progetti sono stati avviati con la Camera nazionale della moda e con le altre organizzazioni del settore, ponendo una particolare attenzione all’innovazione del loro processo di promozione. In questo quadro, Ice si conferma un’infrastruttura fondamentale per l’internazionalizzazione delle imprese: abbiamo all’attivo tra il 2024 e i primi mesi del 2025 più di 60 iniziative legate alla moda tra cui 20 missioni collettive all'estero con il coinvolgimento di 675 imprese e imprenditori; oltre 20 sono le iniziative di incoming in Italia con 1.300 delegati esteri invitati e alla Settimana della Moda portiamo 100 operatori strategici da vari paesi come Usa, Europa, Medio Oriente, Asia", ha aggiunto Zoppas.