Adidas: crescono i ricavi nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre Adidas ha registrato una crescita dei ricavi del 10 per cento a parità di valuta. In termini di euro, i ricavi sono cresciuti del 7 per cento, raggiungendo i 6,438 miliardi di euro.

Per l'anno corrente Adidas prevede un aumento del fatturato neutro di circa il 10 per cento e un utile operativo di circa 1,2 miliardi di euro.

Il margine lordo è aumentato di 2 punti percentuali al 51,3 per cento durante il terzo trimestre (49,3 per cento nello stesso periodo del 2023).

"Il terzo trimestre è stato un trimestre molto forte per noi e ancora una volta migliore del previsto. Una crescita sottostante del 14 per cento per il marchio Adidas, un margine lordo molto sano, superiore al 51 per cento e un utile operativo pari a 598 milioni di euro costituiscono cifre di cui siamo molto soddisfatti e una prova che ci stiamo muovendo nella giusta direzione", ha sottolineato, in una nota, il ceo Bjorn Gulden.

Adidas ha recentemente subito una battuta d'arresto in materia dei limiti della protezione dei marchi iconici. Il 26 giugno, la Corte Suprema francese si è pronunciata a favore di Isabel Marant e Sandro, ponendo fine a sei anni di controversie.

Il produttore tedesco di articoli sportivi aveva intrapreso un'azione legale nel 2018, accusando i due marchi di moda di aver contraffatto le sue famose tre strisce. Le argomentazioni di Adidas comprendevano la contraffazione, il danno alla reputazione e la concorrenza sleale.

Nonostante la reputazione mondiale del marchio con le tre strisce, i tribunali francesi hanno stabilito che le argomentazioni di Adidas erano infondate. I motivi principali per cui Adidas ha perso la causa sono stati l'insufficienza di prove di contraffazione e l'assenza di rischi di confusione per i consumatori. I giudici hanno ritenuto che le somiglianze tra le strisce utilizzate dai due marchi, sebbene presenti, non fossero sufficienti a stabilire una violazione dei diritti di proprietà intellettuale di Adidas. Inoltre, la reputazione di Isabel Marant e il posizionamento distinto dei due marchi sul mercato hanno pesato a favore dei convenuti. La Corte ha ritenuto che il consumatore medio, sufficientemente informato, fosse in grado di distinguere i prodotti dei due marchi e non fosse suscettibile di essere tratto in inganno.