American Apparel licenzia 180 persone

Quest'anno si fa sempre più travagliato per l'azienda americana: prima le polemiche con l'ex ceo Dov Charney, e ora Paula Schneider, attuale amministratore delegato, ha annunciato che 180 posti di lavoro saranno eliminati nel tentativo di restare a galla.

La maggior parte di questi posti di lavoro sono nel settore manifatturiero nel sud della California. Anche se può sembrare, quindi, che American Apparel sia nel suo peggior momento storico, Schneider ha assicurato ai clienti che questo è solo il segno di una inversione di tendenza.

Schneider ha assicurato ai clienti che questo è solo il segno di una inversione di tendenza

Una portavoce di American Apparel ha rifiutato di precisare se American Apparel ha già qualche altro piano per il taglio di posti di lavoro per il futuro. I 180 posti di lavoro che saranno cancellati, infatti, rappresentano solo circa il 2 percento della forza lavoro dell'azienda.

Recentemente la Securities and Exchange Commission ha avviato un'indagine sulla gestione della rimozione di Charney. Charney ha presentato una querela contro American Apparel chiedendo circa di 40 milioni di dollari di danni.

Nonostante tutte le polemiche che circondano il marchio, però, Schneider è sicura che, con una nuova strategia di business, l'azienda sarà in grado di fare una svolta importante.

"Siamo dispiaciuti dal fatto che abbiamo dovuto prendere questa decisione molto difficile, tuttavia, si tratta di passo per una inversione di tendenza", ha detto la Schneider a proposito dei licenziamenti. "Questo cambiamento è destinato a ripristinare la salute finanziaria di American Apparel che, sotto la gestione precedente, ha visto perdite di oltre 300 milioni di dollari negli ultimi cinque anni".