Armani ancora al top della ricerca Pambianco sulle aziende quotabili
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Giorgio Armani è sul podio delle quotabili, lista stilata da Pambianco Strategie d'impresa, in partnership con EY, Earnst and Young. Al secondo posto si colloca Ermenegildo Zegna, seguito da Stefano Ricci. "Le quotabili 2015", indagine che è giunta quest'anno alla decima edizione è uno studio sulle aziende quotabili dei settori moda e lusso e arredo e design. La ricerca, presentata ieri a Milano, a Piazza Affari, anche alla presenza di Raffaele Jerusalmi amministratore delegato Borsa Italiana, si pone obiettivo di trovare le società italiane che hanno i requisiti tecnici e oggettivi per essere quotate in Borsa in un orizzonte temporale di 3-5 anni, indipendentemente dall'effettiva quotazione.
Unica new entry nei primi dieci è il marchio Brandy Melville
Per le valutazioni sono stati presi in considerazione i seguenti fattori: crescita, Ebitda percento medio degli ultimi tre anni, notorietà del marchio, dimensione, export, forza distributiva, indebitamento, fascia di mercato. Il fatturato complessivo delle top 50 quotabili del segmento moda e lusso nel 2014 è stato pari a 18,1 miliardi con un incremento medio dell'8,8 percento. "La crescita è un tema centrale per le aziende dei settori moda e lusso e casa e design, alla luce delle nuove opportunità offerte dai mercati esteri, soprattutto emergenti. Per crescere però le aziende hanno bisogno di molte risorse, sia finanziarie, sia umane. Tra le opzioni possibili, per reperire risorse, la quotazione in Borsa è sicuramente una delle più interessanti perché dà velocemente all’azienda una forte spinta operativa e una grande visibilità sul mercato", ha detto, ieri, Carlo Pambianco, fondatore e presidente dell’omonima società di analisi e consulenza.
"In aggiunta ai mercati di quotazione, al fine di supportare le imprese italiane nel proprio percorso di avvicinamento al mercato dei capitali, Borsa Italiana mette a loro disposizione il programma Elite, che è oggi una piattaforma internazionale di servizi integrati che aiuta le imprese europee a realizzare i propri piani di crescita, consolidamento e internazionalizzazione, affiancandole in un processo unico di cambiamento culturale che le avvicina ai mercati finanziari e ne migliora i rapporti con il sistema bancario e imprenditoriale", ha detto Jerusalmi.
Scorrendo la lista delle quotabili, al quarto posto troviamo Dolce&Gabbana, al quinto Gianni Versace, al sesto Kiko, al settimo Valentino, all'ottavo Vicini, al nono Brandy Melville e al decimo Etro.
Nella top ten, quindi, l'unica new entry di quest'anno è rappresentata da Brendy Melville, marchio che spopola tra le adolescenti in Italia e all'estero. Fondato nel 1994 dall’imprenditore Silvio Marsan e dal figlio Stephan, Brandy Melville deve il suo successo soprattutto all’ingresso in Nord America, mercato dove è arrivato nel 2009 con un negozio a Los Angeles.
A oggi l'etichetta conta una una trentina di store e corner in Usa, oltre a una decina di spazi in Canada e ai punti vendita in Europa. Il marchio ha investito molto sui social media, con un profilo Instagram che è arrivato a superare i 3 milioni di follower. Brandy Melville fa capo alla Marsan srl che si trova a Sutri, in provincia di Viterbo.