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Assolombarda: prezzo energia compromette la ripresa economica

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Julie Aagaard
Pesa moltissimo il prezzo dell'energia e delle materie prime sulle aziende. L'allarme, che si ripete da tempo da parte di tutte le principali associazioni di categoria, arriva anche da Asssolombarda.

"Aumenta bruscamente il prezzo di materie prime ed energia a gennaio 2022, che si riflette con sempre più intensità sulle imprese lombarde e sulle prospettive economiche generali". Questo quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Assolombarda, secondo cui, a gennaio, l’indice delle quotazioni delle materie prime non energetiche continua a crescere e raggiunge il +45 per cento rispetto al pre Covid, con forti differenze al suo interno tra le diverse commodity (fonte: Banca Mondiale). "Il gas naturale in Europa (Ttf Olanda), soprattutto, ha registrato un’impressionante fiammata dei prezzi pari al +660 per cento rispetto al pre Covid. Più contenuti, ma sempre rilevanti, gli aumenti delle quotazioni del petrolio (Brent) pari al +31 per cento. Il forte rialzo dei beni energetici, soprattutto del gas, si è trasferito sul prezzo dell’energia elettrica italiana. A dicembre 2021 il Pun, prezzo unico nazionale energia elettrica, in Italia ha raggiunto il picco storico di 281 euro/mwh (+492 per cento rispetto al valore di gennaio 2020) e a gennaio si attesta sui 224 euro mwh (+372 per cento)", hanno sottolineato gli esperti di Assolombarda, associazione delle imprese che operano nella città di Milano e nelle province di Lodi, Monza e Brianza, Pavia e che tutela gli interessi di 6.800 imprese.

“La situazione legata all’aumento del prezzo di materie prime ed energia è allarmante e rischia di compromettere seriamente la ripresa economica", ha commentato Alessandro Spada, presidente di Assolombarda. "Per l’industria lombarda non solo stimiamo un costo energetico quadruplicato nel 2022, che passa dai 2 miliardi del 2019 agli 8,3 di quest’anno. Ma la salita dei prezzi si accompagna a problemi di disponibilità e a strozzature nelle catene di approvvigionamento, con quasi il 20 per centp delle manifatturiere del Nord Ovest che segnala ostacoli alla produzione per mancanza di materiali e impianti a fine 2021 (dall’1 per cento un anno prima) e lamenta un allungamento nei tempi di consegna (dal 5 per cento)".

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