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Bain-Altagamma: lusso a 530-570 miliardi di euro entro il 2030

Scritto da Isabella Naef

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Credits: Pexels, Shattha Pilabut
Dopo un 2022 archiviato con il valore record di 345 miliardi di euro, il mercato globale dei beni di lusso per la persona ha visto un ottimo primo trimestre 2023 (con una crescita intorno al 10 per ceto) che induce a un ragionevole ottimismo per il resto dell’anno. Per il 2023 le stime di crescita sono state riviste in generale rialzo. La stima della crescita della marginalità delle imprese per il 2023 si attesta intorno al +10 per cento. Questi i dati presentati venerdi scorso, a Milano relativamente agli aggiornamenti del Monitor Altagamma-Bain sui mercati mondiali dei beni personali di lusso, realizzato da Bain &Company in collaborazione con Altagamma, e dell’Altagamma Consensus 2023, elaborato dalla Fondazione con il contributo di analisti e partner internazionali del settore.

Nel 2022 il mercato globale del lusso personale ha messo a segno un anno a quota 345 miliardi di euro

Nel dettagloio, il Monitor Altagamma-Bain evidenzia come, al netto delle condizioni economiche incerte, il mercato globale del lusso personale abbia messo a segno un anno record nel 2022, a 345 miliardi di euro (+19 per cento rispetto al 2021).

Nel primo trimestre di quest’anno, nonostante il rallentamento registrato negli Usa, dovuto a un atteggiamento prudente da parte dei consumatori per una potenziale recessione, il mercato del lusso ha registrato una crescita del +9/11 per cento, sostenuta dal continuo slancio dei consumi locali in Europa, dalla o riapertura della Cina e abolizione delle zero-Covid policy e dalla solidità dell’Asia, seppure con alcune novità nella mappa del lusso.

La base dei consumatori ultra-abbienti rimane forte, mentre si riscontra una volontà di elevazione che spinge i clienti ad acquistare “meno”, ma “meglio”. 

Gli orologi e gioielli registrano le performance migliori. Le principali opportunità per il settore nel medio termine sono legate all’evoluzione Esg (anche in virtù di un aumento delle pressioni normative) e alle nuove tecnologie, come la Generative Ai (intelligenza artificiale), che hanno un potenziale impatto sull’intera catena del valore dei beni di lusso. Bain & Company prevede per quest’anno un’ulteriore crescita compresa tra il 5 e l’8 per cento, con un potenziale scenario “ottimistico” che tocca quota +9-12 per cento, a seconda degli sviluppi dello scenario economico. “Dopo il rimbalzo registrato all’indomani della pandemia, ora l’industria del lusso sta vivendo una nuova era, caratterizzata dall’affermarsi di alcuni driver di resilienza. I brand che intendono avere successo, in questo contesto di incertezza e dovendosi confrontare con una domanda sempre più esigente, devono adottare un approccio olistico nei confronti dei propri clienti, lavorare a una value proposition più elevata – che tenga in considerazione clienteling ed esperienzialità – e bilanciare la propria esposizione alle diverse aree geografiche” hanno sottolineato Claudia D’Arpizio e Federica Levato, senior partner di Bain & Company e autrici dello studio.

Guardando al 2030, è comunque probabile che il mercato dei beni di lusso personali aumenti grazie ai suoi solidi fondamentali, incrementando il suo valore fino a raggiungere una cifra compresa tra 530 e 570 miliardi di euro.

L’aggiornamento dell’Altagamma Consensus 2022, giunto alla 13esima edizione, viene elaborato in collaborazione con 18 analisti e partner internazionali, tra cui Bain&Company, Bcg, Bernstein, Equita, Exane Bnp Paribas, J.P morgan e Mediobanca.

"Le stime degli analisti e dei partner coinvolti nel Consensus Altagamma parlano di un 2023 che procede agilmente verso una marginalità del 10 per cento. Malgrado l’incertezza macroeconomica e geopolitica, il comparto dell’alto di gamma si conferma in stabile e solida crescita", ha sottolineato Stefania Lazzaroni, direttrice generale di Altagamma.

L’Europa beneficia del ritorno dei turisti: tema portante dell’anno. Milano e Parigi fra le mete più amate anche per i flussi provenienti da Uk (tax free) e malgrado i Cinesi non sia tornata in pieno a viaggiare. Il consumo locale tiene meglio del previsto, portando gli analisti ad alzare le stime dal 5 al 10 per cento. Per gli Stati Uniti, il quadro è chiaroscuro. L’effetto dell’inflazione sulla classe media è già in atto e l’helicopter money del 2022 non ha più presa. Soffrono brand e prodotti aspirazionali; crescono i top brand. Gli high-end consumers americani, tornati a viaggiare, spendono fuori US. La stima di crescita sull’anno è del 3 per cento. Il Giappone, spinto dal turismo di breve tratta cinese e coreano, mostra prospettive di crescita al rialzo (+10 per cento) e si conferma un mercato rilevante per i brand del lusso che qui puntano di più sul canale offline, potenziato da esperienze di hospitality.

Cina e Asia tornano a splendere (+14 per cento) con la Cina che si candida a diventare il primo mercato mondiale. "Il mix è vincente: crescita della classe media, nuove città residenziali e turistiche, competenza digitale delle nuove generazioni, riscoperta del leisure dopo i lockdown. La Corea del Sud è tra i più promettenti mercati, di enorme interesse per la sua influenza culturale nell’area. Cresce anche la Tailandia", hanno spiegato gli esperti. In crescita anche il Middle East +10 per cento, grazie alle aree come gli Emirati Arabi Uniti (ma anche la Turchia) che traggono vantaggio dai consumi dei russi.

Sul fronte consumatori, accelera la rincorsa verso i livelli pre Covid-19 dei consumatori cinesi che saranno i best performer nel 2023 con una stima di crescita raddoppiata rispetto a fine 2022: +20 per cento. Il mercato ha riaperto e i cinesi sono tornati a viaggiare. Molti scommettono su un non ritorno di lockdown autunnali. La prospettiva degli analisti vede il raddoppio della crescita dei consumi dei cittadini giapponesi (+9 per cento), che mostrano una ritrovata consumer confidence.Le ottime vendite in Europa sono guidate non solo dallo shopping turistico, ma anche dal consumo locale la cui stima di incremento è rivista al rialzo (+6 per cento) nonostante l’inflazione. Più contenuta la crescita prevista dei consumi degli americani (+4 per cento): inflazione e minaccia di recessione hanno eroso il potere di acquisto dei consumatori alla base della piramide, non i top- spender. Si tratta comunque, più che di un declino, di una normalizzazione rispetto al fortissimo rimbalzo post-pandemico registrato nel 2022. In crescita (+10 per cento) anche la stima per il resto dell’Asia.

I negozi

I negozi fisici (+11 per cento) beneficeranno del definitivo ritorno alla normalità in tutte le geografie. Il retail digitale dovrebbe continuare la sua espansione (+10 per cento) pur con tassi di crescita non paragonabili al raddoppio delle vendite degli anni precedenti. Il wholesale fisico (+4 per cento) e wholesale digitale (+5 per cento) si attestano su percentuali di crescita modeste in linea con lo scorso anno. Sull’online potranno tuttavia influire positivamente le innovazioni digitali come l’intelligenza artificiale e la sempre maggiore fluidità della customer experience perseguita dai Brand.

La pelletteria

Quanto alle categorie di prodotto, è della pelletteria (+11 per cento) la maggiore crescita prevista per il 2023 e anche le calzature (+9 per cento) registrano una previsione al rialzo rispetto all’ultima stima.

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