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Beach Company punta a raddoppiare il fatturato in quattro anni

Scritto da Isabella Naef

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Business |INTERVISTA

Dopo aver chiuso il 2014 con un fatturato pari a 18 milioni di euro, l’azienda si pone il traguardo dei 40 milioni nel 2019. La strategia per raggiungere questo risultato è partita da Pitti Uomo, kermesse fiorentina dove quest’anno la società era presente con uno stand di ampia metratura allestito come uno stabilimento balenare con tanto di bar annesso e fiori all’entrata. Il richiamo alla spiaggia è ovviamente legato al nome, nato in realtà da un gioco di parole con “Bicio”, da sempre diminutivo del fondatore: Fabrizio Scarselli che, nel 1991, ha dato vita a questa azienda.

FashionUnited lo ha intervistato per capire strategie e sviluppi di un’azienda genovese che ha imparato a farsi conoscere all’estero e che a breve, neanche a farlo apposta, aprirà un negozio in corso Genova, nel cuore di Milano.

Aprire a Milano, nella capitale della moda, è un traguardo per voi? Qual è la vostra strategia retail?

Stiamo puntando sia sul mercato italiano, sia su quello estero. Per l’Italia è in agenda l’apertura, nel mese di ottobre, di un nuovo punto vendita, a Milano, in corso Genova. Il negozio occuperà lo storico spazio della boutique Trevisan, da più di 25 anni punto di riferimento per lo sportswear milanese, l’ambiente è stato totalmente rivisto e rinnovato e coprirà un’area di 600 metri quadrati. Naturalmente per noi è una tappa importante dopo i successi degli altri Beach&Co. L’idea di aprire a Milano nasce con l’obiettivo di dare ulteriore impulso internazionale ai nostri marchi. Oltre alle etichette Jaggy, Refrigue, Elvstrom ed Mbc, ospiteremo altri marchi in sintonia con la filosofia dell’azienda.

Quanti monomarca avete al momento e quali sono i mercati strategici per voi?

Nel 2015 abbiamo superato quota 20 punti vendita diretti. Entro i prossimi tre anni arriveremo a quota 40 punti vendita, fra monomarca e multibrand. Per il momento l’estero rappresenta un 20 percento del nostro fatturato; i mercati strategici sono Benelux e Scandinavia, Germania e Uk. Ma stiamo puntando anche su Usa e Spagna.

Quali sono le previsioni in termini di crescita di fatturato?

Il 2015 dovrebbe chiudersi sostanzialmente in linea con il 2014, archiviato a quota 18 milioni di euro, e puntiamo a un fatturato di 40 milioni entro il 2019. Per raggiungere questo obiettivo, oltre alla strategia retail, stiamo realizzando anche un rafforzamento della struttura aziendale con investimenti su figure professionali focalizzate sullo sviluppo del mercato estero e su nuovi sistemi informatici.

Avete pensato a collezioni declinate sui differenti mercati?

Si, realizziamo collezioni ad hoc, sia per fit, sia per gusto declinata sulle tendenze e sulle esigenze dei vari Paesi in cui siamo presenti. Per esempio, il brand Jaggy, marchio tutto italiano dal nome Yankee, unisce nuove tendenze e ispirazione urban ed è caratterizzato da uno stile sport-chic minimal. L’internazionalizzaione dell'etichetta è partita con la Germania, con il Benelux, la Svezia e la Spagna. L’uomo di Jaggy per la stagione primavera estate 2016 è un gentleman moderno e contemporaneo, il colore non colore attraversa tutta la collezione, con i toni pacati dei blu, overseas, citadel, sky, del canyon red e del salvia. Ampia, anche per la prossima stagione estiva, l’offerta per quanto riguarda il mondo pantalone, da sempre core business del brand: il cinque tasche affianca una proposta di chino con modelli diversi super slim o slim, una pince oppure due pince, con volume più ampio sulla vita o aderenti.

Foto: Fabrizio Scarselli
Foto: Jaggy

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