Black friday: cosa devono fare i marchi per spingere le vendite
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Pagamenti agili, negozi sempre più omnicanale e percorso di acquisto unificato per tutti i canali di vendita. Si avvicina il Black friday, in agenda il 26 novembre, e Adyen, piattaforma globale di pagamentiche fornisce i propri servizi ad alcuni brand della moda come Pinko, Brunello Cucinelli, Ferragamo e Prada, ha messo nero su bianco alcuni consigli per le aziende. Il giorno dedicato agli sconti: durerà 24 ore, da mezzanotte alle 23.59. Le riduzioni del prezzo di listino dei prodotti raggiungeranno anche cifre importanti: si va dal 5 per cento fino al 75 per cento, in alcuni casi anche oltre. “La stagione dello shopping natalizio è la più importante dell’anno in termini di ricavi per i merchant. Nel 2020 Adyen ha registrato, a livello globale, picchi di utilizzo della sua piattaforma proprio nei giorni del Black friday e del cyber monday. Lo scorso anno il volume delle transazioni Pos processate da Adyen nel secondo semestre è stato di 21,3 miliardi di euro, pari al 12 per cento del volume totale annuale, rispetto ai 18,2 miliardi di euro e al 13 per cento del secondo semestre 2019”, si legge in una nota.
I clienti non seguono più un percorso univoco di acquisto
“Omnicanalità: la nuova era dello shopping ibrido e personalizzato”, scrivono nella mini guida gli esperti della piattaforma. I clienti non seguono più un percorso univoco di acquisto, ma usano modalità ibride e molteplici che spaziano tra fisico e digitale come il click and collect o lo scaffale virtuale. È un processo che richiede da parte degli esercenti la capacità di garantire servizi personalizzati e coerenti lungo l’intero percorso di acquisto e per ogni canale di vendita. “I rivenditori devono prepararsi a tutto. L’omnicanalità rappresenta la risposta dei merchant a un mondo post pandemico che vede moltiplicate le possibilità di pagamento sia livello remoto che in negozio”, ha commentato Philippe De Passorio, country manager di Adyen Italia.
Imperativo, inoltre, restare agili. Se il 2020 ha visto la crescita esponenziale dell’ecommerce, quest’anno, anche il retail tradizionale potrebbe tornare a puntare alle cifre del 2019, quando alla vigilia del Black friday si prevedeva un’adesione di oltre 180mila negozi “fisici” e un 41 per cento degli italiani risultava intenzionato a rivolgersi a tali strutture per gli acquisti, secondo i dati di Confesercenti. In questo contesto, “l’ottimizzazione del processo d’acquisto, inclusa la fase del pagamento, svolge un ruolo chiave nel dimostrare la capacità delle aziende di adeguarsi alle nuove esigenze di consumo, in modo particolare durante la stagione dei saldi. Con la graduale riapertura dei punti vendita accessibili al pubblico, sarà dunque necessario adattarsi per poter offrire alla clientela modalità di acquisto sempre più vicini alle esigenze odierne di massima flessibilità”, ha spiegato Adyen Italia. Per esempio l’utilizzo di Mobile Pos, palmari mobili che accettano tutti i metodi di pagamento più comuni, fornisce vantaggi sia a clienti che ai merchant, permettendo di finalizzare l’acquisto in qualsiasi punto del negozio e riducendo così notevolmente i tempi di attesa.
Migliorare il percorso con un sistema unificato per tutti i canali di vendita
Infine, sottolineano gli esperti, le aziende devono puntare sull’unified commerce: migliorare il percorso di acquisto con un sistema unificato per tutti i canali di vendita. “L’unificazione dei pagamenti su tutti i canali all’interno di un’unica piattaforma offre infatti ai merchant notevoli benefici sia a livello di aumento dei ricavi, sia di gestione del business, creando al contempo un’esperienza cliente più omogenea e coerente e offendo una visione olistica delle preferenze della clientela.
“Per i merchant è fondamentale investire in un’infrastruttura tecnologica che permetta loro di andare avere una visione unificata del proprio business”, ha aggiunto De Passorio. “Il commercio unificato, è uno strumento molto potente, in grado di migliorare l’esperienza dei clienti e di incrementare la resilienza delle aziende. I nostri dati hanno evidenziato il 50 per cento degli esercizi commerciali che ha adottato formule di vendita unificate, ha visto il proprio giro d’affari rimanere immutato anche durante la pandemia”.