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Cala l'ottimismo economico delle aziende

Scritto da Isabella Naef

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Pexels, Marc Mueller
Il 56 per cento delle aziende italiane prevede una diminuzione dei ricavi, mentre il 44 per cento si aspetta un aumento (56 per cento nel 2021); a livello globale, a pesare maggiormente come vincolo principale è l'incertezza economica (citata dal 63 per cento del campione), a cui seguono i costi dell'energia (62 per cento) e il costo del lavoro (57 per cento). Il 41 per cento delle aziende italiane prevede di assumere nuovo personale in linea con l’Europa al 40 per cento, mentre la media globale sale al 50 per cento. Questi alcuni dei dati contenuti nell'International business report (Ibr), analisi che il network di consulenza internazionale Grant Thornton, effettua a livello globale sui dirigenti di oltre 2500 imprese del mid-market. "Nei primi sei mesi dell’anno si registra un calo dell’ottimismo da parte delle aziende globali del 6 per cento scendendo dal 70 al 64 per cento", spiegano gli esperti di Grant Thornton in una nota.

Grant Thornton: il 56 per cento delle aziende italiane prevede una diminuzione dei ricavi; il 44 per cento si aspetta un aumento

Un quadro di incertezza generale che, secondo Grant Thornton, riflette un clima di pessimismo sulle aspettative future delle imprese verso i fattori chiave della crescita economica come fatturato, redditività e occupazione, che preannunciano un anno potenzialmente difficile per l’andamento del business. Per quanto riguarda la situazione italiana, l’ottimismo economico è sceso di 15 punti percentuali passando dal 63 del 2021 al 48 per cento nel 2022.

Nonostante ciò, il desiderio delle imprese del mid market di espandersi a livello internazionale sembra inalterato. Le previsioni sulle esportazioni, infatti, rimangono sorprendentemente forti in un contesto di indebolimento del commercio globale, il 34 per cento delle aziende italiane si aspetta una crescita dell’esportazione, che a livello globale si attesta al 44 per cenri. A livello globale il 58 per centi delle aziende intervistate prevede un aumento delle entrate totali nei prossimi 12 mesi, mentre in Italia si arriva al 44 per cento scendendo di 12 punti percentuali rispetto allo scorso anno (era al 56 per cento).

Nonostante il periodo complesso e l’incertezza sul futuro, le aziende del mid market continuano a investire in tecnologia ancora una volta in cima alla lista con il 60 per cento delle aziende che prevede di aumentare gli investimenti in questa area nei prossimi 12 mesi, eguagliando il record stabilito lo scorso anno. Seguono gli investimenti in ricerca e sviluppo (55 per cento) e competenze del personale (55 per centi). In Italia in cima alla classifica degli investimenti troviamo il 44 per centi nella Cybersecurity seguiti dal 41 per cento nell’It strategy.

Relativamente alle performance dei diversi comparti industriali, spiccano tra i più ottimisti i settori technology, media, seguiti dal banking e dal financial services. Tra i meno ottimisti i settori di fornitura/utenze di elettricità, gas e acqua.

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