Capri holdings sembrerebbe pronta a cedere Versace e Jimmy Choo
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Capri holdings sembra proprio intenzionata a vendere le due etichette Versace e Jimmy Choo. L'azienda, secondo quanto scrive Wwd, avrebbe affidato a Barclays la ricerca dei pretendenti per i due marchi.
Secondo fonti vicino al dossier non è esclusa nemmeno una procedura d'asta che richiederebbe alle parti interessate di presentare offerte in più tornate.
Insomma, a poche settimane dal blocco della proposta di fusione tra i giganti della moda Tapestry e Capri Holdings, sembra che i piani di quest'ultima non siano variati di molto. Per Capri Holdings, il blocco della fusione ha rappresentato un duro colpo su più fronti. Da un lato, la fusione avrebbe consentito al gruppo di consolidare la propria posizione sul mercato del lusso, diversificare il proprio portafoglio marchi e beneficiare di sinergie operative. Dall'altro, il crollo delle sue azioni riflette la perdita di fiducia degli investitori, esacerbata dai deludenti risultati finanziari del secondo trimestre. Capri deve ora concentrarsi su una strategia di ripresa autonoma, di fronte a sfide come la maggiore concorrenza, i problemi di esecuzione e l'evoluzione delle aspettative dei consumatori.
Capri Holdings ha pubblicato risultati finanziari deludenti per il secondo trimestre, segnando una netta decelerazione sui mercati. Il gruppo ha registrato un calo del 16,4 per cento del fatturato netto, attestatosi a 1,08 miliardi di dollari.
In questo contesto di calo delle performance di Capri Holdings, due marchi del gruppo sono particolarmente sotto accusa: Versace, un tempo motore di crescita per Capri Holdings, che ha visto le sue vendite ristagnare, e Michael Kors, che fatica a rinnovare la propria immagine.
Risultati del secondo trimestre di Versace
Il fatturato di Versace, pari a 201 milioni di dollari, è diminuito del 28,2 per cento rispetto all'anno precedente, sia in termini di ricavi, sia di valuta costante. La perdita operativa di Versace è stata di 3 milioni di dollari e il margine operativo dell'1,5 per cento, rispetto all'utile operativo di 35 milioni di dollari e al margine operativo del 12,5 per cento dell'anno precedente.
I ricavi di Jimmy Choo, pari a 140 milioni di dollari, sono cresciuti del 6,1 per cento su base consolidata e del 5,3 per cento su base valutaria, dato costante rispetto all'anno precedente. Le vendite al dettaglio sono diminuite a una sola cifra, mentre i ricavi all'ingrosso sono aumentati a due cifre.
A fine novembre Capri Holdings Limited ha annunciato che Michael Kors riorganizza il proprio team di leadership. John D. Idol, presidente e amministratore delegato di Capri Holdings, ha assunto il ruolo di amministratore delegato di Michael Kors. Con effetto dal 2 dicembre Philippa Newman è stata promossa a Michael Kors chief product officer del marchio. Newman è entrata a far parte di Michael Kors più di 14 anni fa e recentemente ha ricoperto il ruolo di presidente di accessori e calzature. In questo nuovo ruolo, Newman riporta a Idol e supervisiona il merchandising, la produzione, le licenze e il design di tutte le categorie di prodotti, in collaborazione con il chief creative officer.
- Capri Holdings, proprietaria di Versace e Jimmy Choo, sta esplorando la vendita di entrambi i marchi, affidando a Barclays la ricerca di potenziali acquirenti.
- Questa decisione segue il blocco della fusione con Tapestry e i risultati finanziari deludenti del secondo trimestre, con un calo del 16,4% del fatturato netto e performance negative di Versace (calo del 28,2% del fatturato).
- Mentre Jimmy Choo ha registrato una crescita del 6,1% del fatturato, la situazione di Versace e i risultati complessivi del gruppo hanno spinto Capri Holdings a riconsiderare la propria strategia, inclusa la riorganizzazione del team dirigenziale di Michael Kors.