Caro energia: Confcommercio chiede di potenziare le misure
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"La versione rivista e integrata della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza conferma l’entrata della nostra economia, tra la fine dell’anno in corso ed il primo trimestre del 2023, in una fase di forte rallentamento, confinante con la recessione tecnica": ha detto Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio, venerdì scorso, in occasione dell’incontro tra il Governo e le associazioni imprenditoriali, che si è svolto nella sala Verde di Palazzo Chigi.
"Certo, possiamo fare conto su una previsione di mobilitazione di risorse a contrasto del caro-energia e a sostegno di famiglie e imprese per circa 9 miliardi di euro in questo scorcio finale del 2022 e di circa 21 miliardi nel prossimo anno. Ma sappiamo fin d’ora che il rinnovo dei provvedimenti in scadenza (oneri di sistema, sconto carburanti, crediti d’imposta per le imprese, bonus sociale) richiede, per il solo primo trimestre 2023, circa 20 miliardi di euro. Margini stretti, dunque, anche alla luce del crescente costo del servizio del debito pubblico. Ma va fatto ogni sforzo, va ottimizzato ogni intervento: in Europa e nel nostro Paese”. Secondo Prampolini, il pacchetto energia inserito nel decreto varato ieri dal Consiglio dei Ministri prevede misure da potenziare e da estendere temporalmente. Per le microimprese, vanno, inoltre, prorogati al 31 dicembre 2024 i termini per la fine della tutela di prezzo nel mercato al dettaglio dell’energia elettrica".
“Vanno inoltre sostenute" ha ancora osservato la vicepresidente di Confcommercio, "liquidità e accesso al credito. Mentre, sul versante societario, andranno riproposte le misure emergenziali del periodo pandemico in materia di riduzione del capitale sociale e di sospensione degli ammortamenti, e andranno individuate specifiche soluzioni per l’ammortamento pluriennale dei costi energetici”.