Cavalli abbandona la Toscana ma Regione e sindacati insorgono
loading...
La Roberto Cavalli spa è intenzionata a spostare le attività da Sesto Fiorentino a Milano ma la Regione e i sindacati non ci stanno. Ieri si è tenuto un incontro tra azienda, Regione, enti locali e sindacati convocato dal consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini. L'azienda ribadisce la volontà di trasferire le funzioni e i 170 addetti a Milano.
All'incontro, in videoconferenza, hanno partecipato il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, l'assessore al welfare del Comune di Firenze Andrea Vannucci, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell'azienda Cavalli.
L'incontro si è concluso con un nulla di fatto.
Simoncini ha prima di tutto chiesto all'azienda di conoscere le ragioni tecniche che stanno dietro all'ipotesi di spostamento delle attività a Milano, i risparmi e le ricadute che s a seguito di questa scelta, facendo presente che questa scelta apparirebbe poco comprensibile sia in relazione a decisioni assunte poco tempo orsono di concentrare su Sesto molte attività precedentemente allocate a Milano e sia in relazione alle possibilità che i il lavoro a distanza e la digitalizzazione permettono nell'organizzazione del lavoro.
Roberto Cavalli ha sottolineato che questa scelta non dovrebbe avere ricadute sulla produzione di soggetti terzi sul territorio fiorentino
Sono state chieste anche garanzie per le attività produttive esternalizzare oggi realizzate in Toscana.
Il management ha anche ribadito la volontà di ricollocare su Milano il personale dello stabilimento di Sesto Fiorentino e di caratterizzarsi sempre di più come società commerciale.
l management ha confermato la volontà di chiudere la sede fiorentina, spiegando anche che "la società sta adottando misure proattive per gestire l'impatto significativo che la pandemia di Covid-19 sta avendo sull'intero settore della moda globale e locale, soprattutto in considerazione della chiusura obbligatoria della propria rete di negozi europea".
I sindacati hanno detto che questa ipotesi sarebbe per loro inaccettabile. Sulla stessa lunghezza d'onda la Regione.
Risale allo scorso novembre l'ufficializzazione del passaggio della Roberto Cavalli a Damac Properties. Con una nota, il presidente della società con sede a Dubai, Damac Properties, Hussain Sajwani, annunciava l'acquisizione del gruppo di moda fondato dallo stilista toscano Roberto Cavalli, attraverso la sua società d’investimento privato Vision Investments.
La società d’investimenti con sede negli Emirati Arabi Uniti, è risultata il miglior offerente tra le varie entità che, nei mesi scorsi, si sono contese il brand. In precedenza Roberto Cavalli era controllato dal fondo di private equity italiano Clessidra.
L’acquisizione della griffe, da parte di Vison Investments (parte del Gruppo Dico), ha segnato l’evoluzione di una partnership firmata nel 2017 tra la maison e il gruppo Dico.
Fondato nel 1992, il Gruppo Dico è il braccio d’investimento di svariati miliardi di dollari di Hussain Sajwani, con interessi diversificati nei mercati di tutto il mondo. Gli investimenti della società si dividono in cinque aree chiave: mercati finanziari, immobiliare, hotel e resort, manifattura e catering e, ora, moda di lusso.
Foto: Roberto Cavalli website