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Chi è lo shopper cinese e quanto spenderà in Italia nel 2025

Scritto da Isabella Naef

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La spesa tax free dei cinesi è tornata quella del 2019 Credits: Pexels, Thirdman

La spesa tax free dei cinesi è tornata quella del 2019 a livello globale, grazie soprattutto al traino dell’Apac. L’Europa, infatti, è ancora lontana dal pieno recupero, con l’Italia che registra un tasso di recupero della spesa rispetto al 2019 pari al 58 per cento. Ciononostante, tre indicatori rendono l'Italia una destinazione chiave per gli shopper cinesi, ha evidenziato uno studio di Global Blue. L'Italia è: il primo paese in Europa per contribuzione totale della loro spesa (23 per cento); il secondo per spesa media per shopper più alta (3.520 euro), dopo solo quella registrata in Svizzera; uno dei paesi con il recovery della capacità aerea più elevato (138 per cento contro l' 85 per cento a livello europeo). Questi dati sono stati diffusi ieri, durante il primo “Forum China”, un evento interamente focalizzato sul turista cinese nato dalla collaborazione tra Global Blue, Italy China Council foundation e Intarget.

La ricerca di Global Blue sullo shopper cinese ha approfondito le principali dinamiche tax free shopping relative al 2024 e ha fornito alcune indicazioni per delineare le principali aspettative per il 2025.

Due consumatori su tre sono Millennials o Gen Z

Per quanto riguarda il profilo del nuovo shopper cinese, Global Blue lo descrive come tendenzialmente giovane: due consumatori su tre sono Millennials o Gen Z, con quest’ultima generazione che registra un’accelerazione nel recovery della spesa rispetto al 2019 quattro volte superiore a quella degli altri segmenti anagrafici, arrivando al 241 per cento. “Dati che devono spingere i brand a sviluppare ancora meglio le loro strategie di comunicazione online in Cina, per raggiungere e ingaggiare i consumatori sui media digitali dove abitualmente prendono le loro decisioni di acquisto”, ha commentato Giulio Finzi, retail leader Intarget.

Inoltre, i top spender cinesi, quelli cioè con una spesa media per shopper superiore ai 20mila euro annui, pur rappresentando appena il 3 per cento del totale, contribuiscono per il 35 per cento della spesa cinese tax free in Italia.

Non solo, gli Uhnwi shopper (con una spesa superiore ai 70mila euro annui) registrano il recovery della spesa più elevato (71 per cento), divenendo il segmento più determinante nella strada verso il recupero dei livelli del 2019.

Nel 2025 il ritorno degli shopper cinesi è destinato ad accelerare con l’aumento del traffico turistico

L’analisi di Global Blue ha inoltre approfondito il comportamento di acquisto del nuovo shopper cinese. Ne risulta anzitutto un profilo dai consumi più concentrati: si tratta di uno shopper che realizza meno transazioni (in media 2 nel 2024 contro 2,5 nel 2019) e acquista un numero minore di brand (1,9 contro 2,2). Non solo, il 60 per cento della spesa è rivolto verso i top 10 brand: un dato significativamente più contenuto se paragonato a quello delle altre nazionalità, che spalmano il 60 per cento della loro spesa su 30 brand.

Sul fronte delle aspettative per il 2025, il ritorno degli shopper cinesi è destinato ad accelerare con l’aumento del traffico turistico. Rispetto al terzo trimestre 2024, a novembre i cinesi hanno manifestano un maggiore desiderio di viaggiare all’estero nei successivi tre mesi (+5 punti percentuali) e di pernottare per più notti (+18 punti percentuali).

Global Blue
Shopper Cinesi