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Childrenswear a 2,64 miliardi nel 2014

Scritto da Isabella Naef

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Nel 2014 il childrenswear, nell'accezione che comprende l’abbigliamento in maglia e tessuto per ragazzi di età tra 0-14 anni, intimo e accessori inclusi, ha registrato un fatturato che oltrepassa i 2,64 miliardi di euro, riportandosi sostanzialmente ai livelli correnti del 2011 e mettendo a segno una crescita del 2,4 percento.

Questi i dati del Centro Studi della Federazione tessile e moda diffusi da Pitti Immagine, che ha organizzato Pitti Bimbo, in agenda a Firenze da oggi, 25 giugno, al 27.

L’export di comparto è stimato in aumento del +7,7 percento su base annua, avvicinandosi progressivamente alla soglia del miliardo di euro. Grazie a una simile performance, nel 2014 l’incidenza media delle vendite oltre confine sul giro d’affari è salita al 35,8 percento. Rispetto al 2009 questa quota ha guadagnato 8,4 punti percentuali.

Sul fronte dell’import, a un biennio riflessivo, ha fatto seguito lo scorso anno un recupero a due cifre, stimato al +10,2 percento. La moda Junior proveniente dall’estero si è riavvicinata così a 1,7 miliardi circa.

Nel corso del 2014 il deficit della bilancia commerciale settoriale è tornato a calare, portandosi a -728 milioni di euro, in flessione di circa 90 milioni nei dodici mesi monitorati.

Considerando il mercato interno, nel corso del 2014 è stato registrato un rallentamento del tasso di caduta, più che dimezzato rispetto al calo senza precedenti accusato nel 2013: il sell-out ha ceduto, infatti, nell’anno solare, il -2,1 percento.

Dal lato import è stato registrato un aumento complessivo del +3,8 percento su base annua. La Cina è il primo fornitore, con il 36,8 percento di questi prodotti.

Il mercato italiano si è mantenuto interessato da una dinamica negativa, pur dimezzando il tasso di decremento rispetto al 2013 (-2,1% nei dodici mesi del 2014). Secondo le rilevazioni svolte da Sita Ricerca per conto di Smi, sul dato pesano ancora il risultato della primavera estate, in flessione del -1,6 percento, e le contrazioni che si sono protratte fino a ottobre. L’ultimo bimestre dell’anno, viceversa, ha assistito a un cambio di trend, mettendo a segno un recupero del +1,5 percento.

Nel primo trimestre del 2015 le vendite estere del solo abbigliamento per neonati si sono mostrate in crescita su tassi del +6,9 percento. Guardando ai principali sbocchi, Spagna e Regno Unito hanno mostrato ancora incrementi prossimi al +30 percento, mentre la Germania è cresciuta del +3,2 percento.

La Francia, invece, è arretrata del -9,7 percento, mentre la Russia ha segnato una flessione particolarmente accentuata pari al -31,2 percento, scivolando così in quinta posizione.

Smi stima per il 2015 una prosecuzione del trend favorevole per il complesso del tessile-moda italiano (+3,8 percento la variazione stimata per il turnover), dinamica che dovrebbe coinvolgere la stessa moda Junior, pur, presumibilmente, in misura più contenuta, a fronte di un inferiore peso relativo dell’export.

Foto: Geox
Foto: Antony Morato

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