Chiude Atterley, persi 22 posti di lavoro
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La piattaforma online della moda Atterley ha chiuso con effetto immediato, causando la perdita di 22 posti di lavoro. Brian Milne e David McGinness, commercialisti e consulenti aziendali, sono stati nominati liquidatori provvisori congiunti dell'azienda di Edimburgo.
Milne ha sottolineato, attraverso una nota, che l'azienda non era in grado di continuare a operare "per una serie di ragioni legate al mercato".
Nello specifico, la società è stata colpita dall'aumento dei costi di distribuzione per l'invio dei prodotti ai clienti, nonché dall'aumento dei costi di esportazione e importazione a causa della Brexit.
"I costi del personale sono aumentati negli ultimi anni e, sebbene gli investitori abbiano sostenuto l'azienda per qualche tempo, ritengono di non essere in grado di continuare, poiché l'azienda non sta realizzando vendite sufficienti per essere redditizia", ha aggiunto Milne.
Atterley è stata fondata nel 2012 dall'ex stilista di Jigsaw Katie Starmer-Smith come retailer multimarca, ma ha dovuto affrontare problemi più avanti nel tempo ed è stata posta in amministrazione controllata nel 2016. La società è stata salvata nel corso dello stesso anno dall'imprenditore scozzese Mike Welch, che l'ha rilanciata come piattaforma online, attraverso cui vendevano 400 negozi indipendenti.
Lo scorso aprile, Atterley ha completato un round di finanziamento da 3 milioni di sterline, che l'azienda intendeva utilizzare per "attuare la strategia di crescita pianificata", con particolare attenzione allo sviluppo della sua presenza negli Stati Uniti.
Tutti i 22 dipendenti sono stati licenziati con effetto immediato. L'azienda verrà chiusa.