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Confcommercio: fiducia lontana dai livelli pre-pandemia

Scritto da FashionUnited

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Pexels, Andrea Piacquadio
A maggio 2022 l'Istat stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,0 a 102,7) sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 108,4 a 110,9).

Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori sono in aumento, spiega l'Istituto nazionale di statistica. In particolare, il clima economico e quello corrente registrano gli incrementi più marcati passando, rispettivamente, da 97,3 a 103,6 e da 100,8 a 104,6; il clima personale cresce da 100,9 a 102,4 e il clima futuro passa da 98,9 a 99,8.

Con riferimento alle imprese, "nell’industria l’indice di fiducia mostra una diminuzione (nella manifattura cala da 109,9 a 109,3 e nelle costruzioni scende da 160,6 a 158,7) mentre nei servizi aumenta decisamente (nei servizi di mercato l’indice aumenta da 97,2 a 103,6 e nel commercio al dettaglio cresce da 103,6 a 105,5)", dettaglia l'Istat.

Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano i giudizi sugli ordini mentre le attese sulla produzione sono in lieve aumento; le scorte sono giudicate in accumulo rispetto al mese scorso. Nel commercio al dettaglio la dinamica positiva dei giudizi sulle vendite e sulle scorte di magazzino si contrappone a un lieve peggioramento delle aspettative sul volume delle vendite future.

"Permanendo la fase di forte incertezza che caratterizza il quadro congiunturale, condizionato dalla ripresa dell’inflazione che deprime il potere d’acquisto della ricchezza liquida e dal perdurare delle tensioni geopolitiche, il clima di fiducia delle famiglie, pur mostrando in maggio un lieve miglioramento rispetto ad aprile, resta ben lontano dai livelli pre-pandemia", ha commentato l'Ufficio studi di Confcommercio.

La situazione sul versante delle imprese, pur in presenza di diversi ostacoli allo svolgimento dell’attività produttiva, evidenzia un recupero dell’indice composito sui livelli di inizio 2022, soprattutto per gli operatori dei servizi di mercato, anche in virtù di una ripresa dei flussi turistici incoming. "Permangono preoccupazioni anche sul versante del manifatturiero, come evidenzia l’ulteriore calo della fiducia del comparto, con un numero crescente di imprese che segnalano ostacoli alla produzione", conclude la nota dell’Ufficio studi di Confcommercio.

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