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Confcommercio: l'area di disagio sociale si amplia

Scritto da FashionUnited

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Pexels, Kaique Rocha
A luglio l’indice di disagio sociale è salito a 17,5 (+0,1 su giugno), la disoccupazione estesa è scesa all’8,8 per cento.

La variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto è salita all’8,7 per cento, ha sottolineato Confcommercio, in una nota.

"Il Mic di luglio 2022, l’indicatore nella formulazione attuale sottostima la disoccupazione estesa in considerazione dell’impossibilità di enucleare il numero di scoraggiati 1 e sottoccupati, si è attestato su un valore stimato di 17,5, in aumento di un decimo di punto sul mese precedente. La decisa accelerazione dell’inflazione aveva determinato già a giugno un brusco peggioramento (+1,1 punti su maggio), dopo alcuni mesi in cui l’indicatore aveva mostrato segnali di stabilizzazione", spiega la nota. E’ presumibile che nell’ultima parte del 2022 e nei mesi iniziali del 2023 l’area del disagio sociale continui ad ampliarsi, poiché appare improbabile un rientro a breve delle tensioni inflazionistiche e, al contempo, crescono le probabilità di un peggioramento del quadro economico generale, con conseguenti effetti sul mercato del lavoro.

A luglio 2022 il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 7,9 per cento, in ridimensionamento di un decimo di punto rispetto a giugno. Il dato è sintesi di una riduzione degli occupati (-22mila unità su giugno) e del numero di persone in cerca di lavoro (-32mila unità in termini congiunturali). A questa evoluzione si è associata, una crescita degli inattivi (+54mila unità su giugno). Nello stesso mese le ore autorizzate di Cig sono state oltre 30,3 milioni, a cui si sommano circa 9,8 milioni di ore per assegni erogati dai fondi di solidarietà.

A luglio i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto hanno mostrato una variazione tendenziale dell’8,7 per cento, prosegue la nota, "in risalita rispetto all’8,4 per cento, del mese precedente". I primi dati di agosto indicano una moderata tendenza al rallentamento di questa dinamica, evoluzione attribuibile in parte al ridimensionamento dei prezzi registrato per i carburanti.

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