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Confcommercio: per la congiuntura si prospetta un fine anno migliore delle attese

Scritto da FashionUnited

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Pil tendenziale a dicembre +0,9 per cento Credits: Pexels, Frans van Heerden

Pil tendenziale a dicembre +0,9 per cento e consumi a +0,3 per cento a novembre con buon andamento per le comunicazioni. Per Confcommercio le ultime revisioni dei conti nazionali trimestrali, nonostante la conferma del terzo trimestre del Prodotto interno lordo, con una variazione congiunturale pari a zero, restituiscono un quadro migliore delle attese.

Considerando l’evoluzione positiva del monte retribuzioni nell’anno in corso, anche grazie ai rinnovi contrattuali nei servizi di mercato, e la crescente cubatura delle pensioni, unitamente al bonus tredicesime (400 milioni di euro circa) e all’effetto della pregressa decontribuzione (1,3 miliardi di euro sulle sole 13esime), cui si sommano la dinamica molto buona dell’occupazione (in crescita ad ottobre dopo lo stop di settembre) e la sostanziale sconfitta dell’inflazione, vi sono tutti i presupposti oggettivi per un bimestre novembre-dicembre favorevole per i consumi e, quindi, per il Pil, scrive l'associazione che rappresenta le impresa in Italia, associando oltre 700.000 realtà.

"Nella metrica grezza dell’Icc (Indicatore dei consumi Confcommercio), prevediamo un +0,3 per cento tendenziale per la spesa delle famiglie in novembre e una crescita del Pil destagionalizzato (+0,1 per cento congiunturale, +0,9 per cento tendenziale) anche nel mese di dicembre. Il prodotto lordo, pertanto, chiuderebbe tra 0,5 e 0,6 per cento nella media del 2024 nella versione destagionalizzata e corretta per i giorni di calendario. Tradotto in termini di Pil effettivo, la variazione reale si attesterebbe tra +0,7 e +0,8 per cento. Per come sembravano mettersi le cose solo alcune settimane fa, è un risultato più che apprezzabile", si legge in un comunicato di Confcommercio.

"La crescita della propensione al consumo e quindi il ripristino del pieno funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi non può essere dato per scontato. Tuttavia, indagini sul campo convergono nell’indicare un approccio favorevole delle famiglie agli acquisti del mese di dicembre, solo in parte anticipati da quelli effettuati nell’ultima settimana di novembre", precisa la nota.

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