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Confcommercio preoccupata per l'inflazione

Scritto da FashionUnited

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Pexels, Pixabay

Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di agosto 2022, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8 per cento su base mensile e dell’8,4 per cento su base annua (da +7,9 per cento del mese precedente).

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +42,9 per cento di luglio a +44,9 per cento) e in particolare degli energetici non regolamentati (da +39,8 per cento a +41,6 per cento; i prezzi dei beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9 per cento), e dall’altra a quelli dei beni alimentaria lavorati (da +9,5 per cento a +10,5 per cento) e dei beni durevoli (da +3,3 per cento a +3,9 per cento). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,9 a +8,4 per cento).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,1 per cento a +4,4 per cento e quella al netto dei soli beni energetici da +4,7 a +4,9 per cento.

Sempre l'Istat segnala che, su base annua, accelerano i prezzi dei beni (da +11,1 per cento a +11,8 per cento) mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,6 per cento a +3,7 per cento); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,5 di luglio a -8,1 punti percentuali).

Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,1 a +9,7), mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7 a +7,8).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (+3,0 per cento), dei servizi relativi ai trasporti (+2,4 per cento, anche a causa di fattori stagionali), degli alimentari lavorati (+1,2 per cento), dei beni durevoli (+0,8 per cento) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7 per cento, anche a causa di fattori stagionali).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,0 per cento per l’indice generale e a +3,5 per cento per la componente di fondo.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dello 0,8 su base mensile e del 9 per cento su base annua (da +8,4% nel mese precedente).

"La tendenza al rialzo dei prezzi non mostra credibili segnali di rallentamento. Nonostante qualche passato sporadico e occasionale ridimensionamento, l’inflazione cresce ormai da più di un anno, raggiungendo l’8,4 per cento tendenziale ad agosto, che si traduce in un +9 per cento se il fenomeno è misurato secondo la metrica dell’indice armonizzato, comparabile su base europea" è il commento dell'Ufficio studi di Confcommercio.

Al di là della consistente spinta degli energetici, la progressiva risalita dell’inflazione di fondo conferma come le tensioni siano ormai diffuse all’interno di tutto il sistema produttivo.

"Se in questi ultimi mesi le famiglie sembrano aver solo marginalmente modificato i propri comportamenti, sostenute dalla tenace volontà di tornare agli stili di consumo pre-pandemici, inevitabilmente l’erosione generata dalla crescita dei prezzi sul potere d’acquisto dei redditi e della ricchezza detenuta in forma liquida produrrà effetti di rilievo nella parte finale di quest’anno, comprimendo anche le possibilità di crescita del prossimo", ha aggiunto l’Ufficio studi di Confcommercio.

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