Confindustria moda chiede la cassa integrazione Covid a fine anno

Confindustria moda chiede al Governo, in accordo con i sindacati, il prolungamento della Cassa integrazione Covid fino a fine anno e la valorizzazione dell’importanza strategica delle fiere anche a livello globale attraverso l’attivazione dei cosiddetti “corridoi verdi”, ovvero protocolli condivisi con altri Stati con criterio di reciprocità, che garantiscano un accesso agevolato alle fiere di settore superando le problematiche della limitazione degli spostamenti.

Per le fiere, invece, il comparto chiede l'attivazione di “corridoi verdi”, ovvero protocolli condivisi con altri Stati

Ieri si è svolto l’incontro fra rappresentanze sindacali e datoriali convocato per fare il punto sul settore tessile, moda e accessorio. All’incontro ha preso parte Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria moda, che ha illustrato al Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, i pesanti effetti della pandemia sul settore.

"Nel 2019 il tessile moda abbigliamento aveva registrato una forte crescita, attestandosi come il primo contributore alla bilancia commerciale del Paese con un fatturato di circa 98 miliardi di euro. Nel 2020 il bilancio settoriale si chiude invece con perdite gravi e ben peggiori rispetto a quelle dell’ultima crisi del 2008-2009. Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria moda il fatturato annuo è stimato in calo nell’ordine del -26 per cento", si legge in una nota di Confindustria moda.

Sulla base della situazione attuale dovuta alla pandemia da Covid-19 e dei dati del settore, quindi, ha quindi espresso diverse richieste tra cui, come anticipato, il prolungamento della Cassa integrazione Covid fino a fine anno.

Per le fiere, invece, il comparto chiede l'attivazione di “corridoi verdi”, ovvero protocolli condivisi con altri Stati con criterio di reciprocità, che garantiscano un accesso agevolato alle fiere di settore superando le problematiche della limitazione degli spostamenti.