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Confindustria moda preoccupata per la crisi di Governo

Scritto da FashionUnited

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Courtesy of Confindustria moda

Condindustria moda, attraverso il suo presidente, Cirillo Marcolin, ha espresso preoccupazione per la crisi di Governo. Ieri, infatti, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rassegnato le dimissioni da capo del governo davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Quest’ultimo le ha respinte e Draghi si ripresenterà mercoledì davanti al Parlamento.

“Il mondo del tessile, moda e accessorio esprime forte preoccupazione per gli sviluppi politici che il Paese sta vivendo. Il contesto attuale impone che il Governo possa lavorare e portare avanti tutti gli impegni assunti, sia sul piano interno, sia a livello internazionale. Il nostro settore, che occupa circa 600mila persone in Italia ed è il principale contributore alla bilancia commerciale del Paese, non è ancora completamente uscito dalla crisi pandemica e la ripresa del comparto è messa a rischio dall’esplosione dei costi di energia e materie prime, dalla crescita dell’inflazione e dalla forte esposizione sui mercati internazionali delle nostre imprese", ha sottolineato Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria moda.

"Questa grave irresponsabilità danneggia le nostre imprese, i nostri lavoratori e tutto il sistema Paese nel suo insieme. Siamo in balia di meri calcoli elettorali che minano la fragile ripresa di tutta l’Italia, oltre che del nostro settore", ha aggiunto Marcolin.

Il primo trimestre 2022 si è chiuso con un rialzo del fatturato del +19,3 per cento per il settore del tessile, moda e accessorio, superiore alle aspettative che prevedevano una crescita del +14 per cento. Anche l’andamento degli ordini ha registrato un trend molto positivo, mostrando un +15 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

“Il tessile, moda e accessorio ritrova il proprio ruolo di propulsore dell’economia del Paese, e uno dei principali contributori alla bilancia commerciale italiana, come prima della pandemia. Il conflitto russo-ucraino e il consecutivo ulteriore rialzo dei costi di materie prime ed energia rischiano tuttavia di mettere in ginocchio le piccole e medie imprese che compongono il nostro sistema. Se quindi da un lato le problematiche che colpiscono il nostro settore sono trasversali al sistema Paese e chiedono interventi strutturali, come una riforma del mercato dell’energia e un tetto ai costi per le imprese, dall’altro bisogna necessariamente promuovere meccanismi che portino le nostre aziende a rafforzare la propria struttura", sottolineava Marcolin, qualche settimana fa.

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Confindustria Moda
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