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Congiuntura marzo: per Sangalli serve azione rapida con Ue

Scritto da FashionUnited

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Pexels, Markus Spiske

“Le ripercussioni della guerra in Ucraina hanno amplificato la crisi economica, che dura da due anni, e il caro energia. Frena dunque la crescita e accelera l’inflazione: uno scenario insostenibile per le nostre imprese", ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati della congiuntura Confcommercio di marzo diffusa nei giorni scorsi dalla confederazione. "Serve una reazione più rapida, in raccordo con l’Unione Europea come accaduto per la pandemia, per finanziare questa nuova e più grave emergenza e per ridare altro ossigeno al sistema imprenditoriale", ha aggiunto Sangalli.

Numeri alla mano, il Pil segna un -2,4 per cento congiunturale in primo trimestre 2022 e inflazione +6,1 per cento su base annua.

Prezzi al consumo: stimata per il mese di marzo 2022 "una variazione dello 0,6 per cento in termini congiunturali e del 6,1 per cento su base annua"

Il quadro congiunturale è rapidamente peggiorato nelle ultime settimane. "Nel momento in cui si intravedeva una possibile normalizzazione dell’economia, legata a una fase meno emergenziale della pandemia, l’avvio della guerra in Ucraina ha riacutizzato le incertezze e il conseguente peggioramento delle prospettive inflazionistiche ha una natura per niente transitoria", si legge nel comunicato di Confcommercio.

Sotto il profilo dell’analisi congiunturale, sottolineano gli esperti, è opportuno distinguere gli effetti depressivi che prescindono dagli effetti del conflitto, essendo preesistenti, da quelli derivanti dalla crisi Russo-Ucraina, che enfatizzano e sclerotizzano tensioni sulle materie prime energetiche e non, impattando tanto sul profilo delle quotazioni quanto sulla fluidità degli approvvigionamenti.

Per quanto riguarda i prezzi al consumo, Confcommercio stima per il mese di marzo 2022 "una variazione dello 0,6 per cento in termini congiunturali e del 6,1 per cento su base annua. Il persistere di forti tensioni sui mercati delle materie prime (energetiche e non) continua a spingere al rialzo la dinamica dei prezzi, tendenza che, pure in ipotesi di distensione inflazionistica e geopolitica, permarrebbe almeno fino ai mesi estivi".

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