Congiuntura: per Confcommercio restano deboli i consumi
loading...
Le buone performance di gran parte dei servizi, settori ad alta intensità di lavoro, hanno largamente contribuito alla progressiva crescita dell’occupazione che ha puntellato i redditi, anche nella fase di elevata inflazione.
Restano deboli, però, i consumi, a causa dell’incertezza sul futuro prossimo. Nel dettaglio, l’Indicatore consumi Confcommercio di aprile mostra una crescita congiunturale di un decimo nella metrica grezza, mentre il destagionalizzato cede mezzo punto percentuale.
Tutto ciò considerato, la stima di crescita di Confcommercio per maggio è di una variazione del Pil dello 0,2 per cento congiunturale che comporterebbe una variazione su base annua dell’1,0 per cento. L’evoluzione dei primi cinque mesi è in linea con una crescita nel complesso del 2024 di poco inferiore all’1 per cento.
Per Confcommercio la recrudescenza dell’inflazione sembra essere un problema ormai superato. L’atteggiamento della politica monetaria diventerebbe meno restrittivo a partire dal mese di giugno. Secondo le stime, nel mese di maggio è attesa una variazione congiunturale dei prezzi al consumo dello 0,1 per cento e dello 0,7 per cento su base annua, in ulteriore rallentamento. Anche per gli alimentari sembra avvicinarsi il ritorno a dinamiche in linea con quelle sperimentate negli anni precedenti la pandemia.