Consumi: abbigliamento-accessori a -38,5 per cento a gennaio
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Abbigliamento-accessori continuano a perdere terreno con una chiusura di gennaio a -38,5 per cento rispetto al gennaio 2020, non compensata dal periodo dei saldi. Questi i dati diffusi dall’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e retail non food elaborato da Confimprese-Ey che evidenzia una nuova battuta d’arresto nel mese di gennaio 2022, che chiude a -25,1 per cento rispetto a gennaio 2020, mese in cui non era ancora scoppiata la pandemia e che permette un confronto significativo e realistico. A pesare la spinta inflazionistica, sottolineano gli esperti in una nota.
Nel dettaglio, oltre che per l'abbigliamento, il trend è negativo anche per la ristorazione a -18 per cento. Il retail non food, invece, ritorna ai livelli pre-pandemia con un mese di gennaio a +5,3 per cento e a -0,2 per cento negli ultimi 12 mesi rispetto a due anni fa.
La Puglia con -17,4 per cento ha performato meglio delle altre regioni. Il Veneto è precipita a -30,7 per cento, mentre tra le città Bologna tocca il -37 per cento e Roma resiste al -19 per cento.
Quanto ai canali di vendita, sottolinea, ancora, l'Osservatorio Confimprese-Ey, il travel si conferma quello più in sofferenza con -36,6 per cento nel mese, mentre lo shopping di prossimità (aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia) rimane la destinazione preferita dai consumatori registrando un -12,9 per cento nel mese. Trend negativo per i centri commerciali che chiudono gennaio a -33 per cento, gli outlet -26,7 per cento e le high street -30,9 per cento.
"Gennaio segna una battuta di arresto verso il periodo pre-pandemia. Il mese chiude a -25,1 per cento e mostra la debolezza della ripresa, circoscritta all’ultimo trimestre 2021. Nel mese di gennaio è avvenuto un cambio di passo a causa dei fattori congiunturali che impattano sulle decisioni di acquisto delle famiglie e sui conti delle imprese. A incidere maggiormente sull’andamento dei consumi è il settore abbigliamento/accessori, che ha imboccato un trend preoccupante. I saldi, partiti male, non hanno fatto recuperare il terreno perso. Recrudescenza della pandemia, inflazione e caro energia impattano negativamente sulla stabilità dell’economia e gelano la propensione all’acquisto dei consumatori", ha spiegato Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese.