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Contraffazione: il fatturato in Italia supera i 30 miliardi di euro

Scritto da Isabella Naef

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Cresce del 48 per cento il mercato della contraffazione che riguarda l'abbigliamento e addirittura del 307 per cento per le calzature. Secondo una ricerca elaborata da Rome Business School, inoltre, gli oggetti falsi sequestrati e destinati ingannevolmente ai consumatori rappresentano un danno economico pari al 100 per cento del valore delle merci originali, diversamente dai prodotti palesemente venduti come falsi.

I dati sono contenuti nello studio: “La contraffazione nel contesto economico attuale. I principali strumenti a tutela del made in Italy” (a cura di Valerio Mancini, direttore del Rome Business School research center, e di Fabio Guglietta, ceo di Bit256) che analizza le caratteristiche del fenomeno e i settori più colpiti, evidenziando una crescita esponenziale del mercato dei medicinali e delle forniture mediche illecite a seguito della pandemia da Covid-19.

Relativamente ai prodotti falsi più gettonati, i dati emersi dallo studio evidenziano la tendenza dei contraffattori a entrare nel mercato primario (prodotti destinati ingannevolmente ai consumatori). In particolare, i numeri rilevano un incremento: del 48 per cento per l’abbigliamento (che resta il settore più esposto con un valore della produzione di 2,2 miliardi di euro, pari al 32,5 per cento del totale), del 307 per cento per le calzature.

Tra i prodotti più contraffatti, si conferma il comparto degli audiovisivi per un valore di quasi 2 miliardi di euro (28,5 per cento del totale). I “falsi” italiani vengono realizzati prevalentemente in Campania (abbigliamento e commodity), Toscana, Lazio e Marche (prodotti in pelle), nelle regioni del Nord-Est e Nord-Ovest (orologi).

I principali punti di snodo, per le attività criminali legate alla contraffazione, sono rappresentati dalla Lombardia, Campania, Lazio e Liguria dove si registrano più sequestri.

Inoltre, a livello mondiale, “le aziende italiane soffrono maggiormente la perdita di fatturato dovuta ai beni contraffatti che vengono venduti all’estero prescindendo da dove questi vengano prodotti”, ha sottolineato Mancini. Gli articoli in pelle e le borse sono al primo posto fra i beni contraffatti importati con il 16 per cento di falsi e, a seguire, giochi e giocattoli con il 14,9 per cento.

Foto: Pexels

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