Corneliani è salva: raggiunto l'accordo
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Corneliani è salva: l'azienda può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Ieri, 7 aprile, è stato firmato tra sindacati territoriali e nazionali (Filctem Cgil, Femca Cils, Uiltec Uil), le Rsu, le istituzioni, i rappresentanti di Corneliani srl, gli azionisti della nuova società Investcorp e Invitalia, il commissario giudiziale, e, a garanzia sull’operazione, del sigillo del Ministero dello sviluppo economico con la firma del ministro Giancarlo Giorgetti, l’accordo per il salvataggio della Corneliani all’interno dello scenario dei vincoli del piano concordatario a cui è soggetta la società".
Per gli esuberi, circa 150 persone, di cui per circa la metà si tratta di pensionamenti fino al 2025, sono stati individuati tutti gli strumenti per accompagnarli nel percorso di uscita
Nel dettaglio, sottolineano i sindacati, "l’accordo sottoscritto prevede la conferma, anche nella nuova società, della centralità del sito produttivo di Mantova, intesa come cuore della qualità produttiva delle sue maestranze, del marchio come vero valore aggiunto della produzione e di conseguenza la non terziarizzazione né la delocalizzazione del lavoro mantovano. Confermati anche tutti gli asset produttivi e occupazionali della fabbrica di via Panizza 5 e la conservazione di ogni segmento del suo ciclo produttivo. Prevista la gestione degli esuberi solo su base volontaria ed entro quantomeno gennaio 2024, aderendo a un articolato piano di uscite incentivate entro dicembre 2021".
La vicenda della Crisi Corneliani è stata risolta, ed è la prima volta che succede, con il ricorso al fondo Invitalia che ha investito 10 milioni di euro nella newco. Cifra che si aggiunge ai 7 milioni di Investcorp, come preannunciato a fine marzo. Il ministero dello Sviluppo economico precisa che la firma dell'accordo, permetterà alla newco di far sopravvivere e sviluppare il marchio tessile di Mantova.
A fine marzo, durante un incontro al ministero dello Sviluppo economico, era stata annunciata ai sindacati la costituzione di una newco da parte del fondo del Bahrein Investcorp, azionista di maggioranza dell’azienda, e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del ministero dell’Economia, che avrebbe investito 10 milioni di euro. In sostanza, Investcorp ha deciso di mettere sul piatto 7 milioni di euro e il Mise ha potuto sbloccare i 10 milioni già destinati da tempo all'azienda.
Per gli esuberi, circa 150 persone, di cui per circa la metà si tratta di pensionamenti fino al 2025, sono stati individuati tutti gli strumenti per accompagnarli nel percorso di uscita.
Fino al trasferimento alla newco del complesso aziendale comunque si procederà all'utilizzo dell'attuale cassa integrazione Covid e di quella per crisi già posta in essere.
Il ministro dello Sviluppo economico, Giorgetti, dopo aver ringraziato tutti ha assicurato la massima disponibilità, presenza e impegno anche in futuro “Si regge tutto su un atto di fede che tutti abbiamo compiuto scommettendo sul futuro di un’azienda, un marchio italiano che può vincere la sfida del mercato. Mi auguro che a questo punto non ci siano ulteriori ostacoli alla soluzione della crisi. Noi abbiamo sperimentato un nuovo strumento che prevede l’intervento doveroso dello Stato in alcune situazioni di crisi per quelle aziende che hanno un futuro ma che si trovano ad affrontare crisi legate a momenti difficili come quello che stiamo vivendo".
Foto: Corneliani website