Diane Von Furstenberg non utilizza più il mohair nelle sue collezioni

Diane Von Furstenberg ha deciso di abbandonare il mohair come materiale per le sue collezioni in seguito all’inchiesta di Peta Usa che mostra i tosatori che mutilano e uccidono le capre.

E’ così anche l’etichetta della designer belga Diane Von Fursten-berg non utilizzerà più il mohair con altri 240 brand di livello internazionale che già si sono già impegnati a non vendere più questo materiale.

Questa decisione di Dvf, etichetta di moda di fascia alta che vanta una rete di distribuzione internazionale in oltre 70 paesi e 111 negozi in Nord e Sud America, Europa, Medio Oriente e nella regione Asia-Pacifico, fa seguito alla presentazione video realizzata da Peta Usa, sull'industria del mohair in Sud Africa, che rappresenta oltre il 50 percento del mohair mondiale.

Gap, Banana Republic, H & M, Topshop e Zara sono tra le centinaia di altri marchi che hanno già vietato il mohair

Queste immagini mostrano tosatori, pagati in termini di volume e non a ore, mentre lavorano rapidamente, causando ferite aperte alle capre angora. I dipendenti, quindi, ricuciono gli animali in fretta, senza usare antidolorifici. Le capre che non sono più considerate abbastanza produttive muoiono in condizioni spaventose: alcuni decapitati, altri trasportati in un macello, dove vengono fulminati, appesi a testa in giù e macellati.

"Dvf si unisce alla crescente lista di marchi che capiscono che i consumatori di oggi non supportano la crudeltà sugli animali”, ha sottolineato, in una nota, Elisa Allen, direttrice di Peta.

Peta Usa, il cui slogan è "gli animali non ci appartengono e non dobbiamo usarli come vestiti", ha chiesto alle autorità sudafricane di indagare e presentare denunce, in base ai risultati delle indagini, per potenziali violazioni alla legge sulla protezione degli animali (1962) di quel paese. Un'indagine è in corso.

Gap, Banana Republic, H & M, Topshop e Zara sono tra le centinaia di altri marchi che hanno già vietato il mohair.

Foto: Dvf website