Dichiarazioni ecologiche: venti enti di tutela dei consumatori scrivono una lettera aperta al settore della moda e del tessile
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La lettera è disponibile sul sito web dell'International consumer protection and enforcement network (Icpen). Tra i firmatari figurano gli enti di controllo dei consumatori di Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Turchia, Spagna, Polonia, Francia e Ungheria.
Con questa lettera, gli enti di controllo sperano che si innalzi lo standard in materia di dichiarazioni ecologiche. "Le leggi nazionali possono differire, ma questa lettera sottolinea che gli stessi principi di base si applicano alle aziende in molti Paesi diversi".
Gli enti di controllo internazionali impugnano la penna contro il greenwashing
Questi principi di base sono garantire che le dichiarazioni siano corrette, chiare e accurate, avere prove sufficienti a sostegno della dichiarazione, evitare l'uso di termini vaghi e generici e non parlare di desideri futuri, ma concentrarsi sulle misure già adottate per raggiungere gli obiettivi.
Inoltre, nella lettera si legge che gli enti di controllo invitano a evitare certificati auto-prodotti. "I membri dell'Icpen hanno riscontrato un aumento di marchi ambientali creati dall'azienda stessa o da terzi. I certificati devono dare un'impressione accurata dell'impatto ambientale del prodotto. In caso contrario, l'uso di tale etichetta è una dichiarazione ingannevole". L'Icpen indica anche che a volte i certificati vengono utilizzati per il marketing di un intero prodotto, mentre il certificato è valido solo per una parte del prodotto.
Vengono inoltre mosse critiche all'uso di un filtro "sostenibile" negli shop online. Poiché le condizioni di questo filtro spesso non sono chiare, i consumatori possono avere l'impressione che i prodotti siano migliori di quanto non siano in realtà. L'Icpen raccomanda, ad esempio, di convertire il filtro in certificati specifici o, per esempio, in "almeno il 50% di materiale riciclato".
L'Icpen e i firmatari della lettera si dichiarano aperti a colloqui con marchi e stakeholder che desiderano discutere il contenuto della lettera.
A livello europeo si sta lavorando alla direttiva sulle dichiarazioni ecologiche. La legislazione esatta è ancora in fase di perfezionamento ed entrerà in vigore non prima del 2027. La direttiva sulle dichiarazioni ecologiche affronta le dichiarazioni ambientali ingannevoli e l'Ue nomina enti di controllo nazionali per farla rispettare. Se un'azienda risulta violare le direttive, può essere inflitta una multa pari ad almeno il 4% del fatturato annuo.
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sulle altre edizioni di FashionUnited e tradotto in italiano usando un tool di intelligenza artificiale.
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