Diesel ottiene risarcimento da 11,8 milioni di dollari di danni in una controversia sul marchio
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Il marchio italiano Diesel, che fa capo a Otb, ha ottenuto un risarcimento di 11,8 milioni di dollari in una causa contro il marchio Diesel Power Gear fondato dalle star dei reality Dave Sparks e Dave Kiley.
Come spiega in una dichiarazione il management "Diesel ha ottenuto un risarcimento di 11,8 milioni di dollari nella causa intentata contro Diesel Power Gear ("Dpg"), il marchio creato dalle star del reality "Diesel Brothers" Dave Sparks e Dave Kiley. In una lunga controversia tra Diesel spa e Diesel Usa, Inc. da un lato ("Diesel"), e Diesel Power Gear, Llc ("Dpg"), una società di proprietà di David Sparks, David Kiley e Josh Stuart, noti per aver partecipato al programma televisivo "Diesel Brothers" che vende abbigliamento e attrezzi con alcuni marchi comprendenti "Diesel", dall'altro, il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York ha accolto la richiesta di giudizio sommario di Diesel in merito alla responsabilità di Dpg per le richieste di risarcimento di Diesel per violazione del marchio, diluizione del marchio e concorrenza sleale".
Diesel ha ottenuto il risarcimento nella causa intentata contro Diesel Power Gear, il marchio creato dalle star del reality "Diesel Brothers" Dave Sparks e Dave Kiley
Inoltre, la Corte ha stabilito che Diesel aveva diritto a un giudizio sommario sulla sua richiesta di diluizione, ritenendo, tra l'altro, che Diesel è un marchio famoso. Il 5 settembre, dopo aver deciso la questione della responsabilità, la Corte, con un giudizio sommario, ha riconosciuto al marchio fondato da Renzo Rosso, un risarcimento di 11,8 milioni di dollari".
Diesel è stata rappresentata da Epstein Drangel, Llp a New York. Oltre a Diesel fanno capo al Gruppo Otb, i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, le aziende Staff International e Brave Kid.
Nel dettaglio, come pubblicato la settimana scorsa da The Fashion Law, nel parere e nell'ordinanza di martedì 5 settembre, il giudice Jennifer Rochon ha dichiarato che il tribunale si era precedentemente schierato a favore di Diesel su una parte delle sue richieste di violazione del marchio e di diluizione, in parte perché aveva stabilito che a Dpg era preclusa la possibilità di ridiscutere la questione se il suo marchio Desel Powe Gear "fosse stato in grado di causare confusione o di diluire i marchi Diesel perché aveva già rinunciato a entrambe le questioni davanti al Trademark Trial and appeal board (Ttab)".
Anche senza la sentenza del Ttab, il tribunale ha stabilito che Diesel aveva diritto a un giudizio sommario sulle sue rivendicazioni di violazione e concorrenza sleale, in quanto i marchi delle parti sono "confusamente simili alla luce del modo in cui i brand sono effettivamente visualizzati nel loro contesto di acquisto", compreso l'uso da parte di Dpg dei marchi sulla sua vetrina fisica e sui domini del sito web. Il giudice Rochon ha affermato che il tribunale ha precedentemente stabilito che il marchio Diesel è famoso e che l'appropriazione indebita di tale marchio da parte di Dpg è stata intenzionale perché "ha agito con sconsiderata noncuranza dei marchi Diesel dei querelanti" e ha quindi concesso un giudizio sommario sulla responsabilità a favore di Diesel. Da qui, quindi, il risarcimento di 11,8 milioni di dollari che spetta a Diesel.
Per i due fratelli, però, non si tratta della prima multa. Nel 2020, infatti, i due personaggi della rete televisiva Discovery Channel, protagonisti della serie Diesel Brothers dedicata alla elaborazione di fuoristrada e truck, sono stati multati dal giudice federale Robert Shelby della Us District Court dello Utah per il rilevante importo di 851.451 dollari, pari a 763.666 euro.
Le attività dei due nella trasformazione dei veicoli e nella realizzazione dei test e dei filmati, rappresentavano una violazione del Clean air act e delle leggi dello Utah. Questo non solo per i livelli delle emissioni rilevate, ma anche per la manipolazione o la completa eliminazione dei dispositivi destinati al controllo delle emissioni.