Due offerte di acquisizione parziali per il marchio di calzature André

Sono state pubblicate giovedì dal tribunale delle attività economiche di Parigi due offerte di acquisizione parziali per il marchio di calzature André, in amministrazione controllata da fine aprile.

La prima di queste offerte proviene dal gruppo bretone Beaumanoir, proprietario di Sarenza e che in passato aveva già acquisito Naf Naf, Jennyfer e La Halle.

Beaumanoir, potenziale acquirente del marchio André

Propone di acquistare per 500mila euro tutti i marchi André, così come i nomi di dominio, che intende "ridistribuire (...) a medio termine" nei suoi negozi La Halle o sul marketplace del suo sito Sarenza.

L'offerta di Beaumanoir non menziona l'acquisizione di boutique o di dipendenti. Secondo un documento del tribunale delle attività economiche di Parigi, André conta solo 47 dipendenti.

La seconda offerta è stata formulata dall'attuale dirigente della società proprietaria di André, l'uomo d'affari belga Karim Redjal. Propone di mantenere, attraverso una nuova filiale creata per l'occasione, sei negozi, due "corner" e dieci dipendenti (otto nei negozi, due nella sede centrale). Karim Redjal aveva acquistato André nel 2023, rilevando 119 contratti di lavoro per 701mila euro.

L'obiettivo era quello di rilanciare il marchio di calzature, in particolare modernizzando i negozi e riducendo i costi. Nonostante "un apporto di oltre 6 milioni di euro", André si è trovata "di fronte a una situazione economica (...) stagnante" e a "un peso degli affitti in aumento", si legge nell'offerta di acquisizione.

È in questo contesto che André è stata posta in amministrazione controllata a fine aprile, per la terza volta in cinque anni. Con la sua offerta, Karim Redjal intende "concentrarsi sui suoi negozi più redditizi". La direzione di André non ha risposto nell'immediato alle richieste dell'Afp.

A maggio, il marchio Cyrillus si era già offerto di acquistare il ramo d'azienda di un negozio André a La Rochelle. Queste offerte possono ancora essere migliorate fino alla sentenza del tribunale, che eventualmente convaliderà una o più proposte.

Il prêt-à-porter francese sta attraversando una profonda crisi, scosso dopo la pandemia di Covid dall'inflazione galoppante e dalla concorrenza di siti asiatici come Shein.

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