Economia lombarda: export a -20,8 per cento per la moda
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Contrazione dell’export per le imprese lombarde del 13,4 per cento su base annua. In crisi soprattutto automotive (-23,9 per cento) e moda (-20,8 per cento).
Questi i dati contenuti nel booklet economia di Assolombarda, pubblicato sul web magazine Genio & Impresa. Numeri alla mano le flessioni delle esportazioni sono significative anche per quanto riguarda le singole province di Milano (-13,8 per cento), Monza e Brianza (-10,2 per cento), Lodi (-8,1 per cento) e Pavia (-13,9 per cento).
Nonostante la lieve ripresa dei mesi estivi le esportazioni rimangono comunque inferiori del 7,9 per cento nel trimestre luglio-settembre rispetto al 2019. Inoltre, considerando i primi 9 mesi del 2020, la contrazione dell’export per le imprese lombarde è del 13,4 per cento su base annua, ossia 13 miliardi di fatturato estero persi a causa della pandemia.
I danni più ingenti, come anticipato, sono visibili soprattutto nei settori automotive (-23,9 per cento) e moda (-20,8 per cento). Positivi, invece, farmaceutica (+13,4 per cento) e alimentare (+0,7 per cento), filiere essenziali che hanno intensificato l’attività in tempi di pandemia. Rispetto al dato medio regionale, la flessione dell’export è più contenuta per Monza e Brianza (-10,2 per cento, pari a una perdita di esportazioni di 730 milioni di euro) e Lodi (-8,1 per cento, -208 milioni), più ampia per Pavia (-13,9 per cento, -418 milioni) e Milano (-13,8 per cento, -5 miliardi).
Relativamente al mercato del lavoro, nel terzo trimestre 2020 Istat ha rilevato 107mila occupati in meno rispetto allo stesso trimestre 2019 e la salita del tasso di disoccupazione al 6 per cento (dal 5,1 per cento). Non stupisce quindi il forte deterioramento del clima di fiducia sulle prospettive di fine 2020 e inizio 2021: a novembre, la fiducia delle imprese del Nord Ovest è scesa di 11 punti percentuali nei servizi e di 5 punti percentuali nel manifatturiero rispetto a ottobre.
L’indagine di Assolombarda ha coinvolto 1100 associate manifatturiere e del terziario. Lo studio ha ha rilevato che, a fine novembre, il 72 per cento delle imprese di Milano, Lodi, Monza e Brianza e Pavia ha fatto ricorso al lavoro da remoto, coinvolgendo una quota significativa di lavoratori, pari al 49 per cento dei dipendenti del panel.
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