Export in calo del 10 per cento per la pelletteria nei nove mesi
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Nei primi 9 mesi 2024 cala l’export per il segmento della pelletteria. Numeri alla mano, la flessione è stata pari al 9,7 per cento in valore, con un -12,5 per cento per le borse in pelle. Fermo il mercato interno, che ha registrato una flessione dello 0,5 per cento), con pesanti effetti sul fatturato (-9,6 per cento tra il campione di Associati) e produzione fisica.
I dati elaborati per Assopellettieri dal Centro Studi di Confindustria Accessori Moda descrivono un terzo trimestre ancora in sofferenza (-6,7 per cento tendenziale le vendite estere, con un -28 per cento verso la Cina) e stimano una chiusura d’anno in cui l’assenza di miglioramenti significativi nell’evoluzione congiunturale nei mesi finali potrebbe far scendere il fatturato settoriale a circa 12 miliardi di euro, con la perdita di oltre 1 miliardo sul 2023 (-8,4 per cento).
Un quadro in cui l’alleggerimento delle flessioni nel secondo semestre (per il raffronto con mesi 2023 già insoddisfacenti) non cambia il giudizio complessivo su un’annata da archiviare in fretta, segnata da un sensibile rallentamento negli scambi internazionali che non ha risparmiato nemmeno il lusso.
"La frenata della domanda successiva al rimbalzo post-Covid, manifestatasi già nel corso del 2023 e intensificatasi nettamente da inizio 2024, ha determinato una battuta d’arresto nell’attività manifatturiera, con saldi negativi nel numero di imprese attive (-107 da gennaio a settembre) ed addetti (-1.307), assieme a un forte aumento delle ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nella filiera pelle (+139,4 per cento", si legge in una nota di Assopellettieri.