Fashion economic trends: fatturato a -23 nei primi dieci mesi 2020
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Fatturato della moda in forte flessione a causa della pandemia da Covid-19. Stando ai dati dei Fashion economic trends anticipati ieri da Camera della moda italiana nel corso della conferenza stampa di presentazione della prossima edizione della Milan fashion week in agenda dal 23 febbraio al primo marzo, dopo il crollo di -45 per cento nella fase critica del primo lockdown nel secondo trimestre, nel complesso il fatturato della moda è diminuito del 23 per cento nei primi 10 mesi 2020 (-31 per cento nei settori collegati alla moda), malgrado l’andamento migliore nei mesi estivi.
La situazione nelle imprese del settore resta critica, secondo una rilevazione dell’Istat il 68 per cento delle imprese a novembre riteneva che il supporto pubblico fosse necessario per non chiuderel attività. Si tratta della percentuale più alta, assieme al settore dei mobili e design, tra i settori industriali.
Per quanto riguarda il 2021, molte sono le variabili esogene: dal successo dei vaccini alle scelte in materia di politiche per la ripresa a di sostegno alle imprese
Anche i dati di export restano fortemente negativi, (-21 per cento e -30 per cento nei settori collegati) malgrado il terzo trimestre abbia segnato un rimblzate positivo rispetto al terzo trimestre 2019.
"Nel 2021, l’intervento pubblico sarà altrettanto importante che nel 2020 per sostenere le imprese del settore. Ci si può, tuttavia aspettare un clima miglio- re, una crescita dei fatturati e di non perdere posizioni sul mercato inglese", si legge nella nota di Camera della moda.
Tornando ai dati, il calo delle importazioni è stato invece limitato al -7,4 per cento nei primi 9 mesi del 2020, con un forte aumento dei flussi commerciali dalla Cina, (+34,9 per cento) che ha compensato il calo dei flussi dagli altri principali Paesi esportatori verso l’Italia: le importazioni dalla Francia sono diminuite del -6,2 per cento, dalla Germania del -11,2 per cento, dalla Spagna del -22,8 per cento e dalla Romania del -16,1 per cento.
La bilancia commerciale della moda è peggiorata di -7,3 miliardi di euro sui nove mesi rispetto ai 9 mesi del 2019, mentre nei settori collegati la contrazione è stata di -1,8 miliardi di euro, per una perdita cumulata di moda più settori collegati pari a -9,1 miliardi.
Per quanto riguarda i prossimi mesi, molte sono le variabili esogene: dal successo dei vaccini alle scelte in materia di politiche per la ripresa a di sostegno alle imprese, le previsioni presentano una forte instabilità.
"Proponiamo quindi due scenari che rapresentano i limiti superiore e inferiore dell’evoluzione del fatturato", si legge nella nota.
Lo scenario favorevole presuppone il progressivo esaurimento della pandemia nel corso del 2021 e il successo pieno delle politiche di rilancio economico. Nello scenario sfavorevole le restrizioni per il contenimento del virus si prolungano fino al 2022 con danni alle economie più sostenute e le misure politica economica hanno un impatto solo parziale.
Nello scenario favorevole il fatturato dell’industria italiana della moda potrà crescere a due cifre, intorno al +15 per cento in quello sfavorevole la crescita si limiterà al 6 per cento.
Foto: Pexels