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Federmoda allo stremo chiede riaperture immediate

Scritto da Isabella Naef

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Federmoda Italia-Confcommercio chiede al Governo riaperture immediate. "A seguito dell'incontro del 5 aprile tra la sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni, e l'onorevole Benedetta Fiorini, segretario della X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, con il presidente di Federazione moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi e il segretario generale, Massimo Torti; il presidente di Confartigianato moda, Fabio Pietrella e il responsabile nazionale Guido Radoani; il presidente di Cna Federmoda, Marco Landi e il responsabile nazionale Antonio Franceschini, sono emerse le seguenti linee guida per la sopravvivenza della filiera della moda e delle imprese tanto manifatturiere quanto commerciali del tessile, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori", si legge in una nota dell'associazione.

Chiesta la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia rossa, come già avviene in altre parti d'Europa, su appuntamento oppure trovando soluzioni come in diverse fasce orarie

"E' stata chiesta la riapertura immediata dei negozi di moda in fascia rossa, come già avviene in altre parti d'Europa, su appuntamento oppure trovando soluzioni come in diverse fasce orarie o permettendo l'ingresso a una sola persona alla volta o dal lunedì al venerdì, sempre osservando le linee guida per i negozi al dettaglio e il Protocollo di cui sopra. Anche il credito d'imposta sui canoni di locazione degli esercizi commerciali prevista nella legge di conversione del Dl Ristori è una richiesta che va riproposta per le aziende della moda che sono state costrette alla chiusura in fascia rossa, almeno per i primi quattro mesi del 2021", ha specificato Federazione moda Italia-Confcommercio.

Sul fronte degli indennizzi Federmoda Italia ha evidenziato l'esigenza della riproposizione dell'emendamento sull'estensione alla filiera della moda (anche commercio al dettaglio) del credito d'imposta sulle eccedenze di magazzino ex art. 48 bis del Dl Rilancio. "Sulla selettività degli ultimi sostegni, è stato evidenziato il problema della soglia minima del 30 per cento della perdita di fatturato per l'accesso ai contributi. Soglia estremamente penalizzante per un settore che, a differenza delle altre attività, ha arginato le perdite di fatturato facendo ampio ricorso a sconti, promozioni e saldi che hanno sì abbassato le perdite, ma eliminato pesantemente i margini che permettono ad un'impresa di stare sul mercato", si legge nella nota.

Per stimolare la domanda interna, inoltre, è stato proposto di introdurre un'aliquota agevolata temporanea del 10 per cento, oltre a detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili).

“Registriamo positivamente un approccio politico più sensibile al nostro settore, dopo più di un anno di latitanza”, ha evidenziato il presidente Fabio Pietrella per Confartigianato imprese, precisando che “l'esistenza stessa di un comparto che rappresenta economicamente, socialmente e culturalmente il nostro Paese nel mondo, ha urgentissima necessità di misure ad hoc che abbiamo messo sul tavolo".

Anche Confcommercio si è mostrata fiduciosa attraverso le parole del presidente Renato Borghi: “confidiamo che quest'incontro promosso dal Governo sia prodromico a risposte concrete e positive anche sul contenuto dei nostri emendamenti".

Foto: Amina Filkins, via Pexels

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