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Fiducia consumatori e imprese: Confcommercio esprime preoccupazione

Scritto da Isabella Naef

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'Istat indica un’evoluzione positiva degli investimenti nel 2024. Credits: Pexels, Liza Summer

Ad aprile 2024 peggiora sia il clima di opinione dei consumatori, sia quello delle imprese: l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce da 96,5 a 95,2 e l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 97,0 a 95,8. Questi i dati Istat pubblicati nei giorni scorsi.

"La dinamica negativa dell’indicatore di fiducia dei consumatori esprime il deterioramento del clima economico (da 101,9 a 99,4), di quello personale (da 94,6 a 93,7) e, soprattutto, di quello futuro (l’indice cala da 97,2 a 93,9). Il clima corrente, invece, registra un lieve incremento (l’indice sale da 96,0 a 96,2)", scrive l'Istituto nazionale di statistica.

Confcommercio su fiducia: incertezza e preoccupazione per prospettive Paese

"Alla luce di quanto emerge dalle risultanze dell’indagine sul clima di fiducia di famiglie e imprese nel mese di aprile si può affermare che l’incertezza sia l’elemento che caratterizza questo periodo. Incertezza che genera, poi, anche qualche atteggiamento contraddittorio, per esempio tra attese di ordini in crescita e di vendite in declino, in un contesto in cui, in generale, sembra in aumento la propensione agli investimenti. Il deterioramento del sentiment di tutti gli operatori economici sembra riflettere, infatti, più che un reale peggioramento dello stato di salute del sistema Italia, una paura diffusa di possibili eventi negativi. Se il problema di un aumento dei prezzi lungo tutta la filiera sembra essere superato, cominciano a emergere segnali di preoccupazione che riguardano le prospettive del Paese nel suo complesso, con gli inevitabili riflessi negativi sulle famiglie, occupazione in primis, e sulle condizioni di operatività delle imprese", ha commentato l’Ufficio Studi di Confcommercio sui dati Istat.

Nel dettaglio, scrive l'Istat, con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia si riduce in tutti e quattro i comparti economici indagati, seppur con intensità diverse: nelle costruzioni, nel commercio al dettaglio e nei servizi di mercato si registrano i cali più consistenti (rispettivamente da 105,7 a 103,4, da 104,5 a 103,0 e da 100,7 a 99,5); nella manifattura la diminuzione è più contenuta (l’indice scende da 88,4 a 87,6).

Quanto alle componenti degli indici di fiducia dei comparti economici, nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sul livello di produzione; le scorte sono giudicate in decumulo. Nelle costruzioni tutte le componenti si deteriorano.

Passando al comparto dei servizi di mercato, un peggioramento dei giudizi sugli ordini si unisce a un’evoluzione positiva delle opinioni sull’andamento degli affari; le attese sugli ordini rimangono stabili rispetto allo scorso mese. Con riferimento al commercio al dettaglio, le vendite sono giudicate in miglioramento mentre le relative attese diminuiscono; si stima un accumulo delle scorte di magazzino.

In base alle valutazioni fornite dagli imprenditori del comparto manifatturiero e dei servizi di mercato sulla variazione della spesa per investimenti nel 2024 rispetto al 2023, l'Istat indica un’evoluzione positiva degli investimenti nel 2024.

"Dopo il rialzo registrato a marzo 2024, il clima di fiducia delle imprese diminuisce tornando al livello dello scorso febbraio. Il calo dell’indicatore complessivo rappresenta un diffuso peggioramento della fiducia in tutti i comparti economici indagati.

Ad aprile 2024 l’indice di fiducia dei consumatori si riduce per il secondo mese consecutivo e registra il valore più basso da novembre 2023. Il ridimensionamento dell’indice è dovuto principalmente al peggioramento delle aspettative sulla situazione economica generale (comprese le attese sulla disoccupazione), su quella familiare nonché ad un deciso deterioramento delle opinioni sulla possibilità di risparmiare in futuro", hanno commenato gli esperti dell'Istat.

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