Finamore realizza l'80 per cento del fatturato all'estero
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E' stata fondata nel 1925 e conserva ancora oggi tutto il sapore di un'azienda storica, in cui l'artigianalità rimane un valore, mentre la tecnica e l'innovazione sono sempre più preziose per le collezioni realizzate in tessuti pregiati e vendute, grazie all'ecommerce (creato nel 2013) e al wholesale, ovunque nel mondo. Tant'è che Finamore, etichetta di camiceria napoletana, fattura l'80 per cento del giro d'affari all'estero e il restante 20 per cento in Italia.
La società, che ha chiuso il 2018 con vendite pari a 6 milioni di euro, e si appresta ad archiviare il 2019 sostanzialmente sulla stessa cifra, è oggi guidata dai fratelli Simone, Paolo, Andrea e Annamaria, terza generazione della famiglia, entrata in azienda negli anni '90.
"Oggi abbiamo circa 50 dipendenti", racconta a FashionUnited, Paolo Finamore, nello showroom di via Senato, a Milano, "e rifiniamo ancora tutto a mano". Negli anni, alle camicie sono state affiancate le collezioni di total look costituite da giacche totalmente destrutturate, da pantaloni, cravatte e accessori.
I prezzi delle camicie variano a seconda del tessuto e della fattura, ma il range va da 230 a 450 euro circa.
Finamore 1925 ha archiviato il 2018 con un giro d'affari pari a 6 milioni di euro
"Il nostro core business restano però le camicie frutto della fantasia e del fatto a mano, una cosa per cui impazziscono soprattutto gli olandesi, i nordici e i giapponesi", racconta Finamore. Il marchio, oltre all'Italia, è presente in Austria, Spagna, Germania, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna, Norvegia, Belgio, Olanda, Russia, Usa, Canada, Giappone.
La camiceria, inoltre, offre anche un servizio su misura che permette di confezionare una capo personalizzato nei dettagli scegliendo tra un’ampia gamma di tessuti e accessori.
Tra le novità anche la capsule collection in collaborazione con Munè, marchio giapponese disegnato da Munenori Uemuro. Da questo sodalizio stilistico, nella primavera estate 2020, arriverà sul mercato una capsule collection interamente dedicata al pubblico femminile. “Sono molto felice di poter collaborare con Finamore, una realtà con una storia lunga e unica, per sviluppare insieme una visione innovativa della camiceria, con occhio attento alle nuove generazioni", ha sottolineato lo stilista a proposito della nuova linea.
I modelli, dalle forme rigorose e pulite, sono in naturale continuità con una concezione giapponese dell’eleganza. "Il tutto, naturalmente, non può prescindere dagli elementi tipici della sartoria napoletana: travetti, rifiniture a mano e arricci lasciano percepire infatti in modo chiaro la tradizione partenopea", ha spiegato Paolo Finamore.
Protagonista della collezione è il cotone di alta qualità, tipico della tradizione Finamore, a cui si aggiunge il see-through check di Faliero Sarti, la seta di Borghi e il lino di Inseta.
Per l'uomo della prossima primavera estate, invece, l'etichetta di camiceria propone la linea 170 a 2, realizzata in cotone egiziano Giza 45, a doppio ritorto su filato di finezza 170, che garantisce lucentezza, setosità, compattezza, freschezza e mano morbidissima. La novità per l'estate risiede nei toni, che abbattono il tabù del celeste a tutti i costi a favore delle tonalità del rosa e del corallo, del verde smeraldo e dell’azzurro intenso che ricorda i Faraglioni Capresi, l’acqua marina della Chiaiolella e il blu intenso di Punta Imperatore.
L’area classica parte dai filati Riva, cotoni e lini, nei colori corallo e turchese, collo Capri e giro inglese.
Le polo-camicia, in lino e mussola di cotone stampato, affiancano le camicie in tela indaco, le coreane in lino e le camicie bowling su stampe fiorate maltinte.
Foto: Paolo Finamore e Munè, Finamore 1925, dall'ufficio stampa