Fusioni e acquisizioni: nel 2024 attesa normalizzazione dei tassi di crescita
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Il settore sportswear è cresciuto a livello globale del 6 per cento
A valore, il declino è ancora più significativo (-48 per cento a livello globale e -51 per cento in Italia) per la significativa riduzione delle operazioni di grande dimensione e di quelle sponsorizzate dai fondi e finanziate a leva, rispetto a quelle di middle market promosse da operatori industriali.
“Anche se ci sono segnali di calo dei tassi di inflazione e di interesse, nel consumer market stimiamo sia necessario più tempo agli investitori per fare chiarezza sull’evoluzione dei prossimi mesi con riferimento in particolare alle dinamiche inflattive su costi, energia, prezzi di vendita e sulla capacità di mantenere nel medio termine i livelli di marginalità del 2023. Questa situazione di incertezza si tradurrà in un minor numero di operazioni e maggiore cautela nei multipli da applicare”, ha sottolineato, attraverso una nota, Emanuela Pettenò, partner Pwc Italia, consumer markets and markets deals leader.
Il mercato italiano del merger and aquisition nel 2023 si è chiuso con un calo del 4,4 per cento in termini di operazioni completate in ambito consumer, con un calo del 14 per cento nel comparto food e beverages, compensato da una ripresa nel settore hospitality e leisure (+15 per cento).
In ambito moda, Pwc segnala una crescente polarizzazione tra i gruppi e brand del lusso, con alte marginalità e fatturati crescenti e tutti gli altri operatori. I brand del lusso hanno consuntivato una performance di crescita a doppia cifra nel 2023, con poche eccezioni nell’ambito delle aziende quotate. Nel 2024 ci si attente una “normalizzazione” dei tassi di crescita a un ritmo del 5-7 per cento, in linea con l’andamento di medio-lungo periodo degli ultimi 15 anni, con tassi più sostenuti per i top player, una crescita più moderata del previsto del mercato cinese nei primi mesi dell’anno e il mercato americano che continua a soffrire il rallentamento dei consumi e la crisi dei department store (per esempio Sacks Fifth avenue).
Il settore sportswear è cresciuto a livello globale del 6 per cento (fonte Euromonitor) trainato da America Latina (+22 per cento), ma sostenuto da un buon 8 per cento in Europa. L’outlook di settore vede una crescita più sostenuta dei player specializzati, rispetto ai colossi internazionali (Puma, Adidas, Fila).
Il 2023 è stato l’anno dell’acquisizione di Valentino (Kering, minoranza), Gianvito Rossi (Richemont, maggioranza) e di importanti operazioni da parte di fondi di private equity sulla filiera (Minerva/San Quirico, Florence/Permira). Il 2024, prosegue Pwc, si è aperto il delisting di Tod’s a opera di L-Catterton, l’acquisizione di Autry da parte di Style Capital e ci sono molte attese sulla quotazione di Golden Goose, e altre operazioni nel settore calzatura e accessori, oltre ad alcuni processi in corso come la cessione di Twinset, Missoni e Arena, mentre è appena stato annunciato il salvataggio di Trussardi da parte di Miroglio.
Nel retail fashion, gli operatori valuteranno investimenti oppure alleanze per sviluppare o incrementare la propria presenza online, considerando anche la dismissione di punti vendita non profittevoli. In questo ambito è stato storicamente molto attivo Oviesse sia in Italia, sia all’estero, Cisalfa ha fatto un’acquisizione in Germania e ci sono state dal 2023 a oggi vari processi ancora aperti su altre catene di abbigliamento. Il comparto etailer, invece, vede un contesto di forte crisi con i principali player del settore oggetto di operazioni straordinarie e riorganizzazioni (per esempio Farfetch acquisito dal coreano Coupang a dicembre 2023, che ha annunciato la dismissione dei brand gestiti da Ngg) o andati in procedure concorsuali (per esempio Matches, dopo pochi mesi dall’acquisizione di Fraser).