Geox ristruttura: previsti tagli della forza lavoro, al via i tavoli con i sindacati
La prossima settimana, nei giorni in cui la fashion week milanese prenderà il via, è atteso un altro confronto tra le organizzazioni sindacali e Geox. Sul tavolo un taglio della forza lavoro oggi eccedente intorno al 15% dei 750 dipendenti complessivi nel mondo, di cui 500 nel quartier generale di Montebelluna, come riportato nei giorni scorsi dall'edizione veneta del Corriere della sera.
Il primo incontro si è tenuto il 10 settembre, giorno in cui l'azienda, quotata presso il mercato Euronext Milan, gestito da Borsa Italiana, si è seduta al tavolo con le rappresentanze sindacali e Confindustria Treviso, illustrando alcune iniziative che intende porre in essere a supporto della esecuzione del Piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione in data 19 dicembre 2024, che prevedono la necessità di ristrutturare il modello operativo interno, al fine di migliorarne l’efficienza e la sostenibilità, con un’ottimizzazione dei costi fissi e una maggiore capacità di assorbimento di quest’ultimi.
"Sulla base delle analisi preliminari svolte dal management si prevede la necessità di implementare un piano di ridimensionamento dei costi, che coinvolga anche le strutture all’estero, da attuarsi mediante il ricorso agli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento", spiegava la nota di Geox.
"È un processo che intendiamo governare per arrivare a un accordo che generi il minore impatto possibile. Innanzitutto, comunque sia, intendiamo capire bene dove punti il piano industriale e dare perciò un senso al percorso che ci apprestiamo a compiere", hanno sottolineato le organizzazioni sindacali. Nei prossimi giorni, quindi, si entrerà nel dettaglio del piano di ristrutturazione che sarà guidato dal nuovo ceo, Francesco Di Giovanni, nominato a fine luglio, al posto di Enrico Mistron.
La nuova nomina si inserisce in un percorso di accelerazione del processo di trasformazione aziendale ritenuto strategico per affrontare le attuali sfide che continueranno a caratterizzare la rimanente parte del 2025 e l’intero esercizio 2026, sottolineava il management.
Numeri alla mano, il primo semestre dell’esercizio 2025 ha registrato un calo del fatturato pari a circa euro 15 milioni (-4,7%) rispetto al primo semestre dell’esercizio precedente. Escludendo l’impatto della chiusura delle filiali in Cina e Stati Uniti, il calo è pari a euro 6,1 milioni (-1,9%).
Intanto il 25 settembre, a Milano, l'azienda si appresta a presentare le novità per le collezioni per la primavera estate 2026
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