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Il co-fondatore di Boohoo acquista una quota di Mysale

Scritto da Isabella Naef

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MySale, Facebook
Il cofondatore di Boohoo ha appena acquistato una quota di Mysale in seguito al recente investimento del gruppo Frasers. Pare, infatti, che le piattaforme online vadano sempre più polarizzandosi, con gruppi che tendono a crescere incamerando etailer più piccoli, oppure allargandosi grazie a partnership con le grandi maison.

E' così che il cofondatore del gigante britannico della moda Boohoo ha acquisito una quota di MySale, poche settimane dopo l'offerta del gruppo Frasers (il cui portafoglio di marchi comprende Flannels, Sports Direct, House of Fraser e Jack Wills) di acquistare il mercato della moda con sede in Australia.

Mahmud Kamani, che ha fondato Boohoo nel 2006 insieme a Carol Kane, ha acquistato oltre 45 milioni di azioni di Mysale il 31 agosto, ottenendo così una partecipazione del 4,76 per cento nell'azienda, secondo i dati depositati presso la Borsa di Londra.

La notizia arriva dopo che il mese scorso il gruppo Frasers, rivale di Boohoo, ha fatto un'offerta aperta per l'acquisto di Mysale, dopo aver acquisito una quota del 28,7 per cento dell'azienda a giugno.

Il gruppo ha offerto un prezzo di 2 pence per azione, valutando il capitale sociale di MySale che non detiene a circa 13,6 milioni di sterline.

Il management di Frasers ha dichiarato che l'acquisizione lo aiuterà ad aumentare la sua presenza in Australia e nelle regioni limitrofe, consentendo, inoltre, di smaltire i prodotti di fine serie attraverso il consolidato canale di liquidazione di MySale.

Finora, quest'anno, il Gruppo Frasers, affamato di acquisizioni, ha comprato le rivali del fast fashion I Saw It First e Missguided, nonché il rivenditore britannico Studio Retail.

Il gruppo è passato da una perdita di 39,9 milioni di sterline dell'anno precedente a un utile ante imposte di 344,8 milioni di sterline nell'anno conclusosi il 24 aprile, con un fatturato che, escluse le acquisizioni, è salito del 30,1 per cento a quota 4,75 miliardi di sterline.

La solida performance ha beneficiato del ritorno dei consumatori ai negozi fisici dopo la fine delle restrizioni di chiusura.

Sulla base dei risultati ottenuti, il Gruppo Frasers ha alzato le sue previsioni per l'anno fiscale 23, anche se, ha avvertito, il "significativo aumento dei costi generali di gestione", dovuto all'aumento dell'inflazione e alle diffuse sfide della catena di approvvigionamento, potrebbe persistere.

Negli ultimi mesi Frasers ha effettuato una serie di acquisizioni per continuare a far crescere il suo impero high street. Quest'anno, il gruppo ha acquistato i rivali del fast fashion I Saw It First e Missguided, oltre al rivenditore britannico Studio Retail. Il gruppo ha registrato un utile ante imposte pari a 344,8 milioni di sterline nell'esercizio chiuso il 24 aprile, rispetto alla perdita di 39,9 milioni di sterline dell'anno precedente.

Fondata nel 1982, quando l'amministratore delegato Mike Ashley aprì il suo primo negozio di articoli sportivi e sci a Maidenhead, il gruppo, alla fine degli anni '90, aveva aperto 100 negozi in tutto il Regno Unito, ribattezzando la sua catena come Sports Soccer e acquisendo alcuni marchi importanti, tra cui Donnay.

"Con la crescita, siamo diventati più di un semplice rivenditore di articoli sportivi e nel 2019 abbiamo cambiato nome in Frasers Group. Abbiamo stabilito i nostri tre pilastri fondamentali: sport, lifestyle e lusso. Questi pilastri sono alla base della nostra strategia di elevazione per ripensare la vendita al dettaglio concentrandoci sull'esperienza del negozio, sul digitale e sul prodotto", si legge nella presentazione sul sito internet della società.

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