Il rilancio di Franzi parte dalla iconica borsa Margherita
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Dopo quattro anni di attesa ha debuttato ieri, secondo giorno della settimana della moda di Milano, la nuova collezione del marchio di pelletteria più antico e blasonato d’Italia: Franzi. La regia di questo progetto è del ceo Marco Calzoni, milanese doc con un passato in multilazionali del lusso e della moda come L’Oréal e Puig.
Il brand di pelletteria di lusso più antico nel panorama italiano, fu fondato nel 1864 da Felice Franzi, con il nome di “Valigeria Franzi”, l’azienda iniziò con la produzione di bauli e valigie, riscuotendo un successo immediato, ed espandendo rapidamente il proprio catalogo a tutti i tipi di accessori di pelle. Lo storico negozio si trovava in via Manzoni, a Milano, mentre da ottobre la nuova collezione di borse da donna, per ora un solo modello, l’iconica Margherita (dedicata a Margherita di Savoia, prima regina d’Italia), scelta da un pezzo d’archivio del marchio e parzialmente modificata per renderla più femminile e contemporanea, sarà acquistabile nel concept store più internazionale di Milano: 10 Corso Como. Lo store, con l’arrivo di Tiziana Fausti, imprenditrice bergamasca della moda dal 1979, sta vivendo una nuova era. “Puntiamo sull’esclusività: la collezione sarà presente in un solo multimarca per città. Per quanto riguarda Milano abbiamo scelto 10 Corso Como e a Bergamo sarà presente nel multibrand donna di Tiziana Fausti. Stiamo adottando la medesima strategia anche all’estero, sul mercato tedesco abbiamo già degli accordi mentre altri ne stiamo finalizzando in Uk e in altre città Europee”. Entro fine anno arriverà anche l’ecommerce.
I Franzi furono i fondatori del distretto del lusso di Milano ed ebbero come allievo un giovanissimo Guccio Gucci
Il marchio (il cui rilancio era stato tentato senza successo nel 2009 a causa di alcune diversità di vedute nella cordata di imprenditori che lo avevano acquisito) è passato nelle mani di Calzoni nel 2017 per una cifra di circa 1 milione di euro, ed è considerato il più aristocratico del settore in quanto nominato fornitore ufficiale da ben quattro Case reali (Italia, Grecia, Austria e Egitto).
“Con una lavorazione minuziosa e appassionata”, ha raccontato ieri a FashionUnited, il ceo Marco Calzoni, “è stata creata una borsa eclettica e suntuosa. Margherita è proposta in due taglie, piccola e media, quattro pellami e varie combinazioni di colore per dare al cliente una gamma di opzioni e varie possibilità per esprimere la propria individualità. La caratteristica speciale di Margherita sono le due aperture e i tre scompartimenti. Ogni dettaglio, dalla barra in metallo alla fodera interna, è stato prodotto in Italia così come ogni fase della produzione”, ha sottolineato il ceo di Franzi.
La fama dell’etichetta nel settore è anche legata al “Cuoio Franzi”, un materiale con una trama organica, ottenuto attraverso trattamenti vegetali della pelle e conosciuto per la sua durevolezza, morbidezza e versatilità.
Conosciuti come i “Maestri pellettieri d’Italia”, i Franzi furono i fondatori del distretto del lusso di Milano tant’è che ebbero come allievo un giovanissimo Guccio Gucci che, tornato a Firenze nel 1921 per aprire il suo primo negozio in via della Vigna, al fine di attirare la clientela non esitò a scrivere sull’insegna “già impiegato della Valigeria Franzi”.
Insomma, una storia importante e di successo quella di questo marchio che oggi, attraverso le capacità e l’esperienza di un manager milanese, Bocconiano e con un Mba alla Essec international business school, ha le carte in regola per tornare ai fasti di un tempo. Il target è una donna che vuole un prodotto made in Italy, e desidera qualcosa di meno inflazionato degli affermati marchi del lusso le cui borse sono sulle braccia di molte e, forse anche troppe, persone.
Il colore del packaging è un verde intenso, il classico “verde Franzi”.
Il range di prezzo del modello Margherita si aggira sui 3mila, 4mila euro. “Abbiamo chiesto alle donne cose desiderassero perchè non volevamo imporci con un prodotto pensato dagli uomini”, spiega Calzoni, aggiungendo che da qui a Natale il fatturato atteso si dovrebbe aggirare sui 300-400mila euro ma nel giro di un anno l’obiettivo è di portare il giro d’affari a una volta e mezzo questa cifra.