Il rilancio di Postalmarket passa per i social, il web e l'edicola
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Torna il catalogo di abbigliamento per antonomasia, quello che per anni ha indirizzato e accompagnato lo shopping di moda delle famiglie italiane: Postalmarket. Dopo alterne vicende, infatti, il caro e vecchio catalogo, predecessore dei giaganti dell’ecommerce di oggi, ritorna sia online, sia in formato cartaceo distribuito nelle edicole.
A liberarlo dalla polvere e renderlo fruibile a tutti c’è la piattaforma di ecommerce in cloud che gestisce le vendite: Storeden. L’applicazione per i telefonini, invece, è stata messa a punto dalla start up No Gravity.
Postalmarket è ora un marketplace online di brand e aziende italiane
Del catalogo sono state stampate 110.000 copie distribuite su 18.000 edicole selezionate. Si tratta del primo lancio del nuovo progetto di Postalmarket come marketplace online di brand e aziende italiane.
Il catalogo nacque nel 1959 da un’idea dell’imprenditrice milanese Anna Bonomi Bolchini, che decise di portare in Italia il modello statunitense della vendita per catalogo. Venne così lanciato il primo catalogo di 48 pagine e in una tiratura di 10.000 copie, distribuite in edicola, con l’obiettivo di diffondere nuovi beni, in particolare l’abbigliamento, tramite una vendita diretta e diffusa sul territorio.. Tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta il catalogo aveva una posizione di dominio nelle vendite per corrispondenza, con un giro d’affari di oltre 500 miliardi di lire negli anni novanta.
Poi a fine anni 90 la crisi, il passaggio nelle mani di diversi imprenditori e la vendita del portafoglio clienti, nel 2006, a La Redoute che faceva capo a Kering (allora denominata Ppr), poi divenuta Kering.
Sull’ecommerce implementato da Storeden è possibile acquistare oltre 25.000 prodotti
Nel 2018 l’imprenditore Stefano Bortolussi acquisì il marchio Postalmarket e i domini ecommerce, trasferendoli a Postalmarket Revolution che ne diventò così unica proprietaria. Oggi tra i principali soci oltre, a Bortolussi, figura Projectmoon, cui fa capo Storeden, HFarm e Teklog, azienda attiva nel segmento della logistica.
Con questo know how e con le competenze digitali dei nuovi soci, Postalmarket è tornato di nuovo online e in edicola con Diletta Leotta in copertina. All’interno i capi di 180 brand tutti italiani, distribuiti in sei sezioni: abbigliamento e accessori, intimo, bellezza e cura del corpo, casa, cibo e bevande, tempo libero, su 364 pagine. Sull’ecommerce implementato dalla tech company di Treviso Storeden di Francesco D’Avella, è possibile acquistare oltre 25.000 prodotti. A seguire il progetto sui social network ci sono già quasi 50.000 fan. L’uscita del catalogo cartaceo, che ha registrato il tutto esaurito, assicura il management, sancisce la rinascita di questo storico marchio italiano.
“Questo risultato per noi è una grandissima soddisfazione”, ha spiegato Alessio Badia, direttore generale di Postalmarket. “Si tratta di una dimostrazione d’affetto da parte del pubblico italiano verso un marchio così importante nella storia recente del paese. Per noi è uno stimolo a continuare nel nostro lavoro con ancora maggior impegno. Per questo abbiamo già iniziato a lavorare sul secondo numero”.
“Sfogliare il catalogo è come vivere contemporaneamente un’esperienza innovativa e vintage”, ha aggiunto il presidente Stefano Bortolussi. “E’ un magazine da collezione, una lettura che confidiamo essere gradevole, con una selezione di prodotti di aziende solo italiane: la storia delle nostre famiglie, della nostra cultura dei consumi raccontata attraverso le aziende di fascia media e premium che l’hanno creata. Il catalogo sarà punto di riferimento per lo stile, ma poi l’esperienza di acquisto evolverà sul nostro ecommerce, programmato con le più innovative tecnologie esistenti”.
Postalmarket lancerà infatti anche una app con la realtà aumentata gestita dalla start up veneta No Gravity: sarà possibile vedere dei video inquadrando alcune posizioni contrassegnate del catalogo. I brand metteranno in mostra video emozionali, ma saranno disponibili anche immagini del back stage della produzione del catalogo.
Tra i marchi presenti anche imprenditori under 40 che fanno dell’innovazione il loro mantra, “oltre a coraggiosi visionari della moda street capaci di arrivare ad un target più giovane, attento e impegnato”, aggiunge il management. Al progetto peraltro hanno aderito anche aziende italiane come Golden Lady, Yamamay, Lormar, Carpisa, Givova, Womsh, Museum, Freddy Manila Grace, Pantofola d’Oro, Garmont, Villa d’Este.